Giovane band che ha saputo crearsi un discreto seguito nel continente europeo, gli Sleeping Romance si apprestano a diventare ambasciatori del Made in Italy nell’affollato mondo del Symphonic Metal. Perché, a partire da “Enlighten”, il quintetto modenese ne ha fatta di strada, guadagnandosi in tempi record un contratto con Napalm Records che pubblicherà, il prossimo 3 novembre, il loro secondo full-length “Alba“. La formula potrebbe sembrare a prima vista l’ennesima istanza di un canone abusato fino all’inverosimile, ovvero quello del gruppo dominato dalla voce femminile alla quale si accompagnano orchestrazioni solenni e un riffing che si divide tra l’Heavy e il Melodeath, eppure gli Sleeping Romance sono riusciti nella non facile impresa di emergere con qualcosa di significativo da dire. Ma vediamo punto per punto gli elementi che hanno permesso questa scalata.
Un po’ come successe per gli Xandria di “Neverworld’s End”, è probabile che i Nostri siano riusciti a inserirsi in un vuoto che da alcuni anni la comunità di ascoltatori denuncia a gran forza. Mi sto riferendo alla crepa lasciata dai Within Temptation, i quali hanno deciso di allontanarsi dal Gothic che li ha resi celebri per sperimentare la via dell’Hard Rock sinfonico. Una scelta, questa, che ha diviso i fan e della quale hanno approfittato, con varie sfumature, gruppi come gli ultimi Beyond The Black o i Visionatica. Nel caso degli Sleeping Romance si può dire, come sostiene un commentatore del pregevole lyric video di “My Temptation“, che i Nostri condensino in “Alba” lo spirito chitarristico dei Sirenia e quello vocale, appunto, dei Within Temptation, producendo una sinergia vincente.
Certo, il timbro di Federica Lanna si distingue nettamente da quello della mitologica Sharon Den Adel, ma sono le melodie e, di tanto in tanto, la metrica a riportarci indietro di oltre dieci anni, a quando la bella olandese giocava su linee meno catchy e più caratteristiche. Ebbene, l’altrettanto affascinante Federica riesce a coniugare entrambe le cose dando il meglio di sé nella gestione delle note alte e dei cori. A ciò aggiungiamo alcune intuizioni assolutamente vincenti che gli Sleeping Romance riescono a elaborare soprattutto nelle aperture dei brani e nei ritornelli. Nel primo caso, infatti, il binomio orchestra/chitarre riesce spesso a essere di grande impatto con soluzioni dirette ed esaltanti; nel secondo, invece, sono alcuni versi ad avere la capacità di insediarsi nella mente e rimanerci per giorni.
Alcuni esempi? Provate ad ascoltare il ritornello del singolo “Where the Light Is Bleeding” e cercate di non ripetere sino all’ossessione i versi: “The silent storm over me, is breaking my dreams“. Stessa cosa dicasi per il riff di chitarre iniziale, capace di prendere possesso del corpo e farlo muovere a ritmo senza il nostro consenso. Certo, nelle strofe si perde un po’ di pressione, non lo si può negare, ma è pur vero che nel crescendo che precede l’ultimo chorus il pezzo ritrova tutto il suo spessore, ponendosi subito come uno dei migliori del lotto. Ancora, “Touch The Sun” si caratterizza per la presa in carico dell’eredità dei Within Temptation nell’apertura e in un ritornello accattivante. Ma la parte in assoluto più ammiccante si presenta in “Forgiveness“, un brano che comincia con una vena gotica decadente per poi cambiare drasticamente personalità sempre nella ripresa. Anche in questo caso, provate a non restare ipnotizzati dai versi (hard) rockeggianti: “Don’t make me wonder/I’m feeling hopeless“.
Ma non è solo l’orecchiabilità alquanto sorniona ad abbellire “Alba”. Con “My Temptation“, infatti, si tocca l’apice grazie a un intermezzo orchestrale che può rivaleggiare con quello della spettacolare “Blank Infinity”, più una linea vocale in cui l’uso del range vocale e delle pause è, detto senza mezzi termini, intelligente. Interessante anche l’attimo più intimistico di “Across The Sea“, un tre quarti melodico in cui è il pianoforte a dettare la sua nostalgica atmosfera. Le ultime tre tracce, invece, non aggiungono molto al lavoro precedente, almeno a mio parere. Si tratta infatti di pezzi buoni, ma che non lasciano un segno particolare nella memoria dell’ascoltatore, forse perché si comincia a percepire una lieve ridondanza nella struttura degli spartiti.
Tirando le somme, gli Sleeping Romance sono riusciti a confezionare un buonissimo prodotto che si lascia ascoltare volentieri nonostante gli evidenti richiami a band più famose. Il punto forte di “Alba”, ripeto, sono le intuizioni, soprattutto nelle aperture dei brani e nei loro ritornelli, le quali permettono di creare quel nucleo forte, quella singolarità, che risalta come una piccola perla nel mare magnum del Symphonic con voce femminile. Io credo, e spero, che un assestamento di queste intuizioni in strofe più incisive consentirà agli Sleeping Romance di spiccare un volo molto alto.
Tracklist
1. Overture – Twilight
2. Where The Light Is Bleeding
3. Lost In My Eyes
4. Touch The Sun
5. Forgiveness
6. My Temptation
7. Across The Sea
8. Everything Behind
9. Through The Looking Glass
10. Alba
11. Underture – Daylight