Gli Scyther sono un quintetto thrash metal dalla provincia di Venezia, formatosi nel 2013, e il loro sound mescola il classico thrash metal old school con uno stile più moderno e improntato al groove. Nel 2017, con l’arrivo di Michele Camerotto alla chitarra solista, la band ha raggiunto la sua formazione definitiva.
Dopo aver registrato il loro primo EP, i Nostri hanno iniziato a fare vari tour in Europa e Italia, in apertura anche a band come i Necrodeath. Nel 2019 sono entrati in studio per registrare il loro primo LP, che oggi noi di Metalpit lo recensiremo per voi.
Il disco si apre con un’intro chiamata “The Pass”, molto il stile Slayer, il che ci prepara ad un pugno in faccia diretto con la prossima track che dà il nome al loro lavoro, “Black Stone Wall”, un pezzo potente che ricorda molto gli Annihilator, i Metallica e i Testament. Nel complesso il disco non si discosta molto da questo sound, potente e deciso, ma la band si sente che è ancora alle prime armi. Si continua con “Trigger”, una canzone veloce e diretta; il disco ormai ha preso il ritmo e l’headbanging pare non fermarsi.
“Merciless God” e “Leavin’ Burden” sono due tracce che ci riportano in mente i Metallica, apprezzabili anche se più morbide rispetto alle prime tracce. Con “Before I Kill” e “Dry” si torna sui ritmi thrash old school, un po’ più oscuri rispetto alle antecedenti, sempre coinvolgenti, ascoltabili anche più volte di fila, insomma, instancabili! Questo lavoro mi fa venir voglia di vederli dal vivo il prima possibile!
Le successive canzoni, “Memento Mori I, II & III”, possiamo dire che sono collegate dal nome, ma non dal sound. Tra di loro sono diverse, potenti e allo stesso tempo melodiche, ottimi gli assoli, ben studiati e non troppo lunghi, un thrash che non stanca l’ascoltatore, quel genere di canzoni che ti rimangono in testa pur non essendo mainstream.
Non sarà il disco dell’anno, non sarà sicuramente un lavoro intramontabile, ma apprezzo molto questo album thrash metal, che sa di sano e non ripetitivo come quello di altre band. Pubblicato l’11 settembre 2020, signore e signori ecco a voi… “Black Stone Wall”!