Provenienti dalla città di Austin, Texas, con un suono pesantemente retrò anni’70, gli SCORPION CHILD hanno pubblicato il nuovo album Acid Roulette, con cui si ritrovano ad essere dei portabandiera di un mix tra rock di metà tra gli anni ’70 e ’80, con il fascino del Sud e tanto talento rinvigoriti in canzoni orecchiabili.
Non c’è niente di particolarmente rivoluzionario in questa band, a meno che non si contano una bravura senza pari per la fusione del rock commerciale anni’70 con lo sfarzo del glam metal anni’80 ed un pizzico di psichedelia d’annata.
Detto questo, per dover di notizia, a me piacciono moltissimo. Il genere che propongono è esattamente per chi è rimasto legato a questi suoni e fatica a liberarsene.
E’stato tre anni fa quando gli SCORPION CHILD pubblicarono il loro omonimo album di debutto, il loro hard rock influenzato e mescolato con la loro passione per il genere, ha fatto si che il debut sia stato uno dei migliori album del 2013.
Gli SCORPION CHILD sono finalmente tornati in grande stile con il loro secondo disco Acid Roulette, e come ogni band che irrompe sulla scena con un buonissimo debutto, la pressione su di loro è tanta per continuare con la quantità dimostrata.
Questo è un concept album, racconta le prove di vita di un uomo imprigionato per omicidio, costretto a confessare in modo che la moglie ed il suo amante possano vivere la loro storia d’amore.
Una volta condannato a morte, attraversa emozioni estreme che hanno a che fare con l’unica donna che avesse mai amato perdendo tutto ciò che aveva conosciuto come ‘reale’. Egli sperimenta molti cambiamenti psicologici, diversi nel corso degli anni e fughe per mezzo di farmaci e suoi scritti. Queste canzoni diventano il suo diario, l’attenzione è principalmente sulle stagioni in un anno, per ogni canzone rappresenta un mese.
Il brano di apertura She Sings I Kill è il primo segno che la band è ripartita dal punto in cui avevano terminato il loro ingesso nel mondo musicale, che rispetto al passato risulta decisamente molto più compatto, le due seguenti tracce Reaper’s Danse e My Woman In Black superano di gran lunga le aspettative con un sound più melodico . Entrambe le canzoni hanno appigli stupefacenti, per lo più grazie alla voce di Aryn, entrambe sono completamente differenti, la prima ha una melodia rock pesante che non prende una pausa, mentre la seconda, forte di un lento ed oscuro mood, si concentra molto di più sulla struttura.
Tutti i brani sono di alto valore e si completano a vicenda componendo così un disco che tutto sommato non è di facile ascolto, e tantomeno un album per rilassarsi.
Tutto ciò è positivo, tiene sulle spine e sfida dalla nota di apertura, fino all’ultimo vocalizzo.
Un lavoro che porta le prestazioni di disco ad un livello superiore rispetto a quello precedente. Grandi elogi lo so, ma questi ragazzi sono veramente bravi!
L’album è anche disponibile in versione doppio LP.