“Viscere” è il primo EP degli italiani Sangue Nero, gruppo che essenzialmente si muove tra sonorità Black, Noise e tribali/Folk. Sin dalla prima nota del disco, suonata nell’intro “I“ da un sinistro didgeridoo accompagnato da una voce liturgica, è chiaro come i Nostri non siano qui per proporci un copia e incolla del classico Black norvegese.
Invece i Sangue Nero osano andare oltre, aggiungendo al calderone Black elementi di matrice Tribale/Folk, chitarre sì dissonanti ma sulfuree, ritmi che a tratti rimandano al Doom, un cantato (più urlato, dai) disturbato, ma soprattutto una linea di basso distorto finalmente ben percepibile! Intanto, possiamo tranquillamente considerare le tracce “II“ e “III“ come esercizi di stile, esempi di Black Noise ben strutturato ma meri anticipatori del meglio che arriverà coi pezzi successivi.
Riprendendo lo stesso concetto accennato nella prima traccia, in “IV“ i Nostri espandono in modo veemente lo stesso concetto, tuffandosi a fondo in quello che sembra essere un rituale sciamanico compiuto nel cuore di una nera foresta. Questa traccia si sviluppa attorno ad una potente ma inquietante melodia di didgeridoo e percussioni tribali, coronata qua e là da chitarre distorte e un cantato rituale che cresce sino a divenire un doloroso canto di battaglia.
Per quanto mi riguarda, le ultime due tracce spiccano sulle altre, ben descrivendo le due anime che compongono i Sangue Nero: da un lato l’aspetto atmosferico Tribale/Folk quasi epico, le sfuriate Noise Black dall’altro. In particolare in “V“ è dato più spazio alla rabbia vocale di T (anche bassista ed esecutore delle parti di didgeridoo), oltre che al potenziale sulfreo e disturbante delle chitarre.
Mi auguro che il gruppo voglia continuare sulla strada segnata proprio da questi ultimi due validi pezzi, specialmente per quanto riguarda l’integrazione del didgeridoo come marchio di fabbrica della loro proposta. Il potenziale è presente, il resto dipenderà da loro.
