Tra i tanti come-back del 2016 vi è stato anche quello dei Running Wild, storica band tedesca guidata dall’inossidabile Rock’n’Rolf che negli anni ha regalato molte gioie agli amanti dell’heavy/power metal dai tratti più pirateschi; i nostri infatti sono stati i primi a sfruttare in modo massiccio l’universo e l’immaginario legato alla pirateria.
Dopo un periodo di pausa la band è tornata sulle scene con il poco convincente Shadowmaker (2012) e con il più ispirato Resilient (2013). Il nuovo Rapid Foray ha quindi creato molta attenzione attorno a sé, poiché tutti erano curiosi di vedere se la band si fosse ripresa del tutto o meno. La copertina è quanto di più classico possa esserci per i nostri poiché richiama subito alle atmosfere piratesche tanto care ai fan e alla band.
Musicalmente parlando il disco non mette nulla di nuovo sotto al sole, tuttavia è un bel passo avanti rispetto agli ultimi album della band: Rapid Foray suona ispirato e la prestazione di Rock’n’Rolf è ineccepibile e coinvolgente. I brani sono di buona fattura, in particolare sono da segnalare l’opener Black Skies, Red Flag, Black Bart e By the Blood In Your Heart, nella quale compaiono anche delle cornamuse e che dal vivo potrebbe rivelarsi un vero e proprio anthem accanto ai classici della band tedesca. Altri due pezzi particolarmente interessanti sono la strumentale The Depth Of The Sea (Nautilus) e Last Of The Mohicans che con i suoi undici minuti conclude questa nuova fatica della band tedesca. Il disco scorre in modo piacevole e senza particolari problemi, tuttavia è afflitto da una sorta di staticità: la band, infatti, non è mai stata particolarmente originale e quindi, a un ascolto distratto, i pezzi potrebbero finire per assomigliarsi tra di loro, tanto da essere distinguibili solamente grazie ai chorus estremamente orecchiabili; questo però è sempre stato un limite della band di Rock’n’Rolf, pertanto difficilmente i fans della band resteranno delusi da questa cosa.
Tirando le somme si può dire che Rapid Foray sia un buon album che supera senza dubbio le aspettative e che ci consegna una band rigenerata: la speranza ora è quella che i nostri tornino a suonare in Italia il prima possibile.