I Roxin’ Palace sono una band italiana formatasi nel 2011 grazie a Crown, ex chitarrista dei Revoltons e degli Hell, nonché ex batterista degli Elvenking. Subito dopo, recluta alla chitarra ritmica il suo amico Slaver , per poi completare la formazione della band nel 2012 con il bassista Garret ed il giovanissimo cantante Axel. Il 2013 apre le porte al loro primo debutto con l’album omonimo “Roxin’ Palace”; segue cosi’ un’intensa attività sul palco, volta a promuovere il loro primo disco. Ciò porta la band a farsi strada fra numerosi palchi della Repubblica Ceca ed a quello del magnifico festival Metaldays, facendo da spalla a band prestigiose come Obituary, Satyricon e Manilla Road. Nel 2014 la band cambia formazione e riparte due anni dopo con il loro secondo album “Freaks of Society“, di cui parleremo ora, uscito a fine Ottobre sotto la Sleazy Rider Records. L’album presenta una tracklist assolutamente omogenea nel suo stile, caratterizzata da ritmi orecchiabilissimi che nella loro semplicità fanno muovere inevitabilmente la testa a ritmo di rock anni ’80 ma, ahimè, talmente semplici che in alcuni punti risultano essere alquanto banali nonché ripetitivi. “Freaks Of Society” infatti è carente di ritmi e melodie originali che possano spiccare nel complesso dell’album, così da caratterizzarlo e renderlo originale. Ritengo infatti che proprio in ciò risieda la sua principale pecca e punto su cui lavorare.
Le canzoni più rilevanti dell’album sono :
- Monsters of Love: secondo pezzo dell’album in cui viene sprigionata fin da subito una buona carica di glam. Ritmi azzeccati, grintosi, che rimangono ben impressi nella testa dell’ascoltatore, forse anche per la semplicità che caratterizza tale disco.
- Neighbourhood Stars: nona traccia dell’album. Intro in clean per poi partire nuovamente con ritmi rockeggianti e orecchiabilissimi, analogamente al brano già descritto.
L’unica canzone che interviene, malamente, a spezzare il filo conduttore dell’album è “L.A. Mist“, ossia il sesto pezzo dell’album. Una ballad che non si fa ascoltare facilmente, poco brillante ed assolutamente fuori luogo.
“Freaks of Society” nel complesso è un album apprezzabile, in particolare per gli amanti degli L.A. Guns, Motley Crue e Twisted Siste, ma la band ha ancora bisogno di fare un grande salto di qualità per farsi notare nella scena musicale ormai molto competitiva.