Periodo pieno di dischi questo estivo, così ecco che anche i Relient K ritornano dopo 3 anni da “Collapsible Lung“.
Questo “Air for Free“, però, mette un po’ di malinconia, perché ricordavo facessero un onesto pop punk.
Di quel sound che li ha caratterizzati è rimasto ben poco ed hanno seguito la strada pop rock intrapresa con “Collapsible Lung” e la cosa sinceramente dispiace.
“Air For Free“, ad esser sincero, mi è risultato davvero difficile da assorbire, queste 16 canzoni mi son sembrate assai lunghe e logoranti.
Il sound è molto “sciacqua palle”, con melodie già sentite in ogni salsa e canzoni come Elephant Parade in cui i gridolini e le melodie sembrano provenire da versioni scadenti dei Fall Out Boy (post “Folie A Deux“).
Le canzoni che solo un po’ risollevano l’animo sono God, per la bellezza del pianoforte accompagnato dalla voce, assieme a Marigold e Heartache che ricordano le sensazioni positive dell’album natalizio “Let it Snow, Baby… Let it Reindeer” del 2007.
Local Construction, pur non essendo eccelsa, prova in una parte un tentativo di tupa tupa che è da apprezzare. 16 canzoni totali e solo 3/4 da salvare sono un po’ deludenti: mi aspettavo veramente qualcosa di meglio rispetto a ciò che ho sentito. Nessuno mette in dubbio le loro qualità di musicisti, ma questo disco non mi ha soddisfatto proprio perché ho sentito di meglio da loro, “Mmhmm” e “Two Lefts Don’t Make a Right…but Three Do” per esempio.
Per concludere, non lo consiglierei a chi vuol cominciare ad ascoltare pop punk prendendo solo le uscite del 2016.