“The Rise Of Chaos” è il quarto album degli Accept dal dopo reunion e, come i precedenti, può essere visto come un acquisto a mani basse per i fan, tuttavia bisogna dire fin da subito che è lievemente inferiore al precedente “Blind Rage” ed è anche molto più cupo. Per notare ciò basta leggere alcuni titoli come “Race To Extintion“, “Hole In The Head” o “The Rise Of Chaos“. Dal punto di vista sonoro, il disco risulta anche molto più old school rispetto ai lavor precedenti. La formula di questo “The Rise Of Chaos” comunque è la stessa che gli Accept propongono da un pezzo: produzione impeccabile, artwork pacchiano all’inverosimile, ritornelli orecchiabili e un grande lavoro chitarristico da parte del guitar hero Wolf Hoffmann. La cosa non è affatto negativa a detta di chi scrive, basta che funzioni. Il disco si apre con due pezzi che live faranno sicuramente sfacelli e che sono anche due citazioni: una plausibile ovvero”Die By The Sword” che non può non ricordare “Stampede” (opener di “Blind Rage“) e poi in seconda posizione ecco comparire un richiamo improbabile ai Trivium, ovvero “Hole In The Head“. Il brano in questione infatti richiama in più punti “Built To Fall“, pezzo della famosa band americana. Se nel primo caso la citazione è probabilmente volontaria, nel secondo probabilmente no; è difficile immaginarsi Hoffmann ad ascoltare i Trivium. I due brani in questione comunque sono di buona fattura e incanalano il disco sui binari giusti. Il miglior pezzo del disco però è “Koolaid“, mid-tempo hard rock dal testo macabro e che cresce con gli ascolti. Altro brano interessante è “Analog Man“, inno old school al 100% dal testo al riffing che rimanda ai vecchi Accept di Udo e dove la band, con ironia, prende in giro le nuove tecnologie. Dopo la buona “What’s Done is Done” ecco “Worlds Colliding“, brano dalle tinte cupe e che ricorda l’ottima “Dark Side Of My Heart” presente nel già citato “Blind Rage“. Il disco è chiuso dall’unico brano debole del lotto ovvero “Race To Extintion“, canzone che nemmeno dopo svariati ascolti riesce a farsi ricordare. Che dire? Gli Accept con questo nuovo “The Rise Of Chaos” si sono un lievemente adagiati sugli allori e questo lo si può capire dalle molteplici citazioni che si possono trovare nell’album. Questo però non deve fare preoccupare i fan poiché il disco in questione è comunque tra i candidati al titolo di “Disco dell’anno” e prende a calci la maggior parte delle release di quest’anno e la maggior parte delle band di nuova generazione.”The Rise Of Chaos” è dunque consigliato a tutti i fan della celebre band tedesca e agli amanti dell’heavy metal vecchia scuola. Questa nuova fatica degli Accept infatti riesce a combinare alla perfezione i vecchi e i nuovi Accept; basti pensare alla titletrack, brano di stampo Accept post Udo e alla già citata “Analog Man” che strizza l’occhio agli Accept di “Russian Roulette“. L’album comunque cresce con gli ascolti e difficilmente annoierà nel breve termine. Che altro aggiungere? Ora non resta che attendere la data italiana a inizio 2018 per vedere la corazzata tedesca in azione.
Riccardo Basso
Ascolto metal da parecchi anni, prediligo il Thrash e il Melodic Death, ma mi piace spaziare all'interno dei vari sottogeneri. Ho una passione per i fantasy, gli horror old school e i videogiochi. Band preferite? Slayer e In Flames!
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