I PumaRuna sono una band croata, formatasi a Fiume o Rijeka che dir si voglia. Nel 2016 hanno rilasciato il loro primo EP intitolato Pachakuty, composto da cinque brani, il primo come intro strumentale e altri quattro cantati. L’intro, intitolato Hatun Wasi, è composto da un semplice arpeggio di chitarra con un ingresso di batteria, che al primo ascolto mi ricorda lontanamente il drumming di Enter Sandman dei Metallica. Lo stile musicale dei PumaRuna si avvicina al rock classico, con qualche vago sprazzo psichedelico. Nonostante ciò, però, le sonorità non riescono ad essere proprio interessanti e risultano molto prevedibili e non troppo originali. Questo discorso vale per ben tre pezzi dell’EP: Somewhere Near But Far in Time, Black Thunder e Just Before The Sky Falls. Il discorso cambia sul brano The Wind Knows It, di sicuro il pezzo più interessante di tutto questo Pachakuty. L’introduzione di chitarra si porta avanti ripetitiva e martellante per quasi tutte le strofe del brano e si lega perfettamente alla linea vocale. Molto bello, anche se semplice, l’assolo finale.
La cosa che un po’ lascia a desiderare in questo EP è decisamente la produzione. I suoni, specialmente quelli della batteria avrebbero dovuto meritarsi un mastering un po’ più professionale. L’idea che ci facciamo ascoltando una prima volta Pachakuty è quella di un lavoro abbastanza acerbo e amatoriale, anche se molto probabilmente ascoltando quest’album dal vivo, sorseggiando una birra al pub, l’effetto sarebbe totalmente diverso e molto stimolante. Anche per questo motivo, nonostante la registrazione non sia delle migliori, il voto positivo se lo meritano grazie alla qualità della musica scritta, restando in attesa dell’uscita del primo full length album.