Dopo un EP rilasciato nel 2014, “Written, Buried and Forgotten”, i Prologue Of A New Generation si mostrano al grande pubblico con “Mindtrip“, un full length di nove pezzi per una mezz’ora di ascolto.
Il presskit mi dice “djent, metal moderno e prog, simile a Periphery, Monuments e Northlane”. Inutile dire che mi ha incuriosito, peccato che fin dal primo ascolto le pecche siano già abbastanza evidenti e gli ascolti successivi me le confermano.
Le influenze si sentono, eccome: al limite del plagio ai Monuments su “Black Hands“ e ai Meshuggah su “Karmic Law“. Al di là di questo, il resto del materiale non ha nulla di nuovo e di “prog”, né tantomento si sentono le innovazioni tipiche dello stile dei Periphery. I pezzi seguono la tipica struttura djent/hardcore, ovvero strofa pesante (o almeno ci provano) con ritmiche complesse quasi fossero dei breakdown e ritornelli più distesi e melodici. Peccato che i riff non siano convincenti e restino anonimi, gli arrangiamenti della sezione ritmica non aumentino la pacca, gli arpeggi ambient che sentiamo nella seconda metà del disco sappiano di vecchio. Deludente anche il vocalist: sembra il suo growl/scream sembra gli si sia bloccato in gola, potrebbe dare di più. La voce pulita? Lasciamo stare. Condiamo il tutto con una produzione troppo morbida e plasticosa.
Questo “Mindtrip” è un lavoro acerbo di una band di musicisti a mio parere molto validi e che hanno la tecnica e la cultura per tirare fuori un disco valido… ma non l’hanno fatto. Spero che il voto basso sia un incoraggiamento per scrivere materiale più interessante e che riesca ad emergere in un genere in cui è stato detto tutto in pochi anni come il djent.