Prima di recensire il nuovo album dei Parkway Drive è doveroso fare una premessa: il sottoscritto non ha mai seguito la band australiana fino a “Ire”, disco scoperto quasi per caso e che mi ha permesso di iniziare a prestare attenzione a ciò che la band aveva da dire. Detto ciò, i dischi precedenti al già citato continuano a non dirmi nulla. “Reverence“ è il nuovo album dei Parkway Drive, band australiana che si può annoverare tra i pesi massimi del Metalcore e che appunto è il successore del criticato “Ire”, disco con il quale la band aveva iniziato a spezzare i legami con il Metalcore più classico per inserire influenze Hardcore e Alternative. “Reverence” continua su questa scia ma a differenza del suo predecessore è più pesante e cupo; se “Ire” rappresentava le soleggiate spiagge australiane, “Reverence” rappresenta le stesse spiagge vittime di una tempesta ma non per questo meno belle. Che il mood sia diverso lo si intuisce fin dall’opener “Wishing Wells“, pezzo che si apre con la voce di Winston McCall che suona tutto tranne che allegra e spensierata. A seguire troviamo “Prey“, vero e proprio live anthem grazie a un ritornello da cantare a squarciagola che difficilmente uscirà dalla scaletta live degli australiani. Altro pezzo interessante è l’intermezzo-canzone “Cemetery Bloom“, brano lugubre ed epico allo stesso tempo, dove a farla da padrone è ancora una volta Winston grazie a una prestazione molto sentita. Tra i pezzi più particolari del disco troviamo senza dubbio “Shadow Boxing“, dove tra una parte in clean e un orchestrazione i Nostri si trovano a sconfinare anche in territori Alternative Metal. Il disco si chiude poi con una ballad, ovvero “The Colour Of Leaving“, pezzo senza dubbio inconsueto per la band australiana. “Reverence” è senza dubbio un buon album che prosegue sulla scia di “Ire”; non è esente da difetti, infatti ci sono alcuni filler come “Chronos” e “In Blood“, pezzi che non aggiungono nulla all’economia del disco oltre al minutaggio. Con questa nuova fatica i Nostri si allontanano sempre di più dal Metalcore classico; se fanno bene o se fanno male solo il tempo lo dirà: i Parkway Drive, intanto, sembrano intenzionati per la loro strada senza guardare in faccia niente e nessuno. Se non avete apprezzato la svolta di “Ire” difficilmente apprezzerete questo “Reverence”.
Riccardo Basso
Ascolto metal da parecchi anni, prediligo il Thrash e il Melodic Death, ma mi piace spaziare all'interno dei vari sottogeneri. Ho una passione per i fantasy, gli horror old school e i videogiochi. Band preferite? Slayer e In Flames!