Un disco atipico, che riesce a stupire in tutta la sua durata, senza deludere né calare d’intensità; ecco come descrivere il debutto degli Ominous Shrine con poche, semplici parole.
La formazione francese si presenta come un quartetto che può vantare esperti nella scena locale, quali Xahaal alla chitarra, Tom al basso e Dimholt al basso, guidati da Sébastien Besson, chitarrista e cantante.
Ed è proprio con “Ο δρόμος της αποθεώσεως” (“La strada dell’apoteosi”) che i Nostri si fanno conoscere, proponendo un Blackened Death Metal per nulla scontato e talvolta ritualistico, rimanendo concentrato sull’occulto, rievocando saltuariamente lo stile dei Deathspell Omega.
Dopo un’introduzione lunga e curiosa, è il turno di “V.I.T.R.I.O.L“, la quale porta fin da subito il marchio della band e risulta un pezzo tra i migliori dell’album.
Basta poco per capire come il punto forte del disco siano le parti strumentali: riff di chitarra originali e molto vari vengono accoppiati ad una parte ritmica perfettamente curata, lavorando alla perfezione in simbiosi con un cantato freddo e glaciale.
Le influenze Death Metal nella produzione appaiono solo a tratti, non risultando onnipresenti nei brani, ma quando fanno la loro comparsa aggiungono un tocco di singolarità al complesso.
I fattori a favore del disco sono senza dubbio la costanza e la varietà proposta dalla formazione, alternando parti più melodiche, quasi rituali, con arpeggi di chitarra ad altre di pura potenza musicale, che non lasciano via di scampo e tramite riff veloci e blast beat travolgono l’ascoltatore con una violenza inaudita.
Per essere un debutto, gli Ominous Shrine hanno fatto davvero un buon lavoro, dove senza dubbio ha agito molto l’esperienza, capace di offrire un album imprevedibile che si fa ascoltare più volte senza risultare stancante.
OMINOUS SHRINE – Ο δρόμος της αποθεώσεως
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