OCTOBER TIDE – Winged Waltz

by Alessandro Coos

Gli October Tide nascono come side-project dei Katatonia a metà anni novanta per mano di Norrman (all’epoca chitarrista e con loro fino al 2009)e Renkse (cantante e mente del gruppo), i quali collaborarono insieme fino al 1999, anno in cui misero in stand-by il progetto.


Dopo diversi anni di oblio, la band ritornò nel 2010 sulla scena per volontà di Norrman, dopo l’abbandono da parte sua dei Katatonia .
Gli October Tide, da allora, sono diventati una band a tutti gli effetti pubblicando due album prima di questo Winged Waltz.
Musicalmente i nostri proseguono il discorso intrapreso anni addietro , puntando forte su un doom /melodic death molto oscuro e sentito in cui emerge la mano decisa e ferma di Norrman.
Questo nuovo capitolo, bisogna sottolinearlo, non apporta però nulla di nuovo al suono e stile dei nostri, percorrendo imperterrito il sentiero tracciato negli anni novanta dal movimento death/doom svedese e non distaccandosi da quanto mostrato negli album precedenti.
La qualità del disco, nonostante la scarsa vena innovativa , è buona e chi ama certe sonorità potrà solo che adorare questo disco, possente e opprimente nel suo incedere pachidermico e melodico al punto giusto ,per far breccia in un gruppo più vasto di ascoltatori.
Quindi non aspettatevi mielosi approcci gotici o melodie sofferte ma sognanti, quello che caratterizza i nostri e la ricerca di chitarre che creino muri di suono spessi ed invalicabili, su cui la voce profonda in growl dipinge tristi scenari arricchiti da un ‘aurea funerea ed arcigna mediata da una dose di sentita e vera vena melodica sofferta e triste.
La stuttura dei singoli brani è simile, lunghi susseguirsi di giri di chitarre e melodie tristi in cui non si trovano punti di cedimento o scarsa ispirazione.
Ad emergere dal calderone Doom sono tre brani, ottimi e sopra la media del genere: Perilous, che strisciando su andature lente e arpeggi melancolici si rivela brano molto sentito; Slepless sun, brano che ricorda i Katatonia e che possiede un’aurea malinconica molto marcata; A question ignite, brano leggermente movimentato e che possiede diversi passaggi oscuri e mefitici.
Ovviamente i testi , da buona tradizione, trattano di tristezza e malinconia che viene sputata fuori dal gruppo con rabbia ed è accompagnata da una copertina efficace rappresentante una falena su colori scuri.
Winged Waltz, pur non possedendo il guizzo dei primi album, si presenta comunque come un bel disco di doom, arrangiato bene e malinconico al punto giusto che non presenta brani brutti ma neanche capolavori che segna un’ottimo ritorno di un Norrman ispirato e che ci lascia buone sensazioni per il futuro del gruppo.

October Tide- Winged Waltz

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