NYTT LAND – ODAL

by Metalpit.it Staff

“Odal” è il quinto album in studio dei siberiani Nytt Land, uscito il 25 marzo per l’etichetta inglese Cold Spring Records. Questo CD è composto da 9 tracce in cui si mescolano diverse tradizioni, come le atmosfere del Black Metal norvegese classico, le musiche della popolazione indigena della Siberia e l’antica epica islandese.

Questo album presenta diverse particolarità: la prima è che è stato registrato e mixato in uno dei migliori studi della Russia, Radio Sibir; la seconda è che non sono stati usati campionamenti durante la registrazione e tutte le parti sono state registrate live, i suoni della natura sono stati registrati nella Siberia occidentale e nel nord della Siberia. Poi, la parte vocale presenta la tradizionale tecnica siberiana di canto di gola prettamente maschile chiamato “Kargyraa”, applicata anche dalla vocalist Natalia, oltre che da Anatoly Pakhalenko.

Tra le canzoni che compongono il cd, spiccano quattro in particolare:

  1. Ragnarök: Secondo traccia, che inizia con dei suoni della foresta (in questo caso versi animali). In questa canzone la voce cantilenante di Anatoly sembra quasi una parte parlata ed il coro femminile ricorda molto quello presente in alcune canzoni degli Arkona;
  2. Norður: Quinta traccia. In questo brano si sente per la prima volta Natalia che inizia a cantare, con le voci maschili che fanno i cori;
  3. Tagelharpa Song: Sesta traccia. Questa è la più breve tra le canzoni dell’album ed è puramente strumentale, la tagelharpa (uno strumento tipico delle regioni nordiche e molto utilizzato nel folk) la fa da padrone e rende questo strumentale molto intenso;
  4.  Deyr Fé: Settimo pezzo. Con i suoi 9.11 minuti è sicuramente il pezzo più lungo dell’album; in questa canzone appare il figlio della coppia Anatoly e Natalia di 4 anni, che ripete ciò che gli viene detto. Nella parte strumentale il thin whistle è più marcato e in verso del corvo appare dal minuto 7; nel complesso è forse la canzone più bella dell’intero album, grazie soprattutto alle atmosfere.
  5. Menzione speciale per la bonus track presente su Spotify, Söngur Svargas, dove cantano tutti in coro e sembra molto più movimentata del resto delle canzoni, che risultano più cupe per via del ritmo delle percussioni.

Nel complesso è un bell’album, dalle atmosfere cupe e dal cantato quasi sempre cantilenante, adatto a chi apprezza la musica dei Wardruna e degli Heilung. A tratti dà l’impressione di qualcosa di già sentito, soprattutto nella settima traccia, ma è una sensazione che dura pochissimo.

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