NILE – Non vediamo l’ora di farvi sentire il nuovo disco!

by Alberto Olivi

Al Revolver Club di San Donà di Piave, ho fatto conoscenza con Karl Sanders, storico leader dei Nile, che si dimostra affabile e disponibile a rispondere alle mie domande.

Ciao Karl, è un piacere conoscerti! Prima domanda: come stai? Come sta andando il tour?

Piacere mio! Il tour sta andando bene, anche se oggi fa freddissimo! Il nostro backstage è talmente gelido che abbiamo dovuto metterci due cappotti, senti come sono fredde le mie mani [me le appoggia sul braccio, sono davvero gelide…]. Siamo abbastanza infastiditi da questa cosa, ma faremo lo stesso uno show… infuocato.

“What Should Not Be Unearthed” è stato pubblicato nel 2015… Possiamo aspettarci un nuovo album alla fine del tour?

Beh sì, adesso abbiamo alcune date con i Soulfly quando torneremo a casa, poi durante l’estate cercheremo di finire il disco. Al momento abbiamo sei canzoni pronte, sono molto felice per ora, non vedo l’ora di terminare.

Wow, non vedo l’ora! Parlando proprio di “What Should Not Be Unearthed”, mi hanno colpito le lyrics di “Call To Destruction”, i riferimenti alla distruzione degli idoli egizi ricordano le azioni dell’Isis in medio oriente. Ce ne puoi parlare?

È proprio quello di cui parlano, è abbastanza ovvio! Penso sia un fottuto crimine contro l’umanità, quello che l’Isis ha fatto contro molti artefatti, non solo egizi, ma anche quelli sumeri… hanno perfino distrutto manufatti Hindu. È una cosa totalmente sbagliata, non hanno il diritto di farlo. Sono pezzi della storia dell’umanità, appartengono a tutti noi. Vadano a fanculo.

Sono affascinato da come i Nile abbiano mantenuto consistente il loro sound negli anni, mentre molte band sperimentano. Cosa ne pensi?

Non saprei, il punto forte dei Nile è che abbiamo ben presente quello che vogliamo fare e al massimo cerchiamo nuovi metodi per raggiungere il nostro obiettivo, piuttosto che provare qualcosa di totalmente nuovo. Abbiamo il nostro sound: death metal, egittologia, influenze esotiche… Voglio dire, non è una brutta idea!

Puoi raccontarci come nasce un album o una canzone dei Nile? I riferimenti all’antico Egitto sono il vostro marchio di fabbrica, dove trovate l’ispirazione?

Molto viene dai libri, dalle ricerche nelle biblioteche, History Channel, Discovery Channel… Al giorno d’oggi Internet rende le cose molto facili. Quando ho iniziato con i Nile, Internet non era ancora diffuso, e facevo molte delle mie ricerche nella biblioteca del college. Inoltre a gennaio sono stato in Egitto per due settimane ed è stato molto ispirante, mi sono venute molte idee!

Tu sei diplomato in storia?

No, quando andavo al college non studiavo egittologia… Ma letteratura inglese!

A quale album dei Nile sei più affezionato?

Penso… Quello nuovo che dovrà uscire, perché è l’ultimo che abbiamo fatto! Abbiamo delle canzoni davvero, davvero potenti, non vedo l’ora di farle ascoltare!

Se potessi collaborare con un artista, chi sceglieresti?

Non saprei, probabilmente Henry Wallace, è un poeta incredibile, gli farei scrivere le parole ed io suonerei la chitarra.

Chi ti ha ispirato a suonare la chitarra?

Quando avevo iniziato a suonare guardavo musicisti come Tony Iommi, Ritchie Blackmore… Poi più tardi Robin Trower… Quando ero alle superiori suonavo già da un po’ e quando uscì il primo disco dei Van Halen, nel 1978 (pensa a quanto sono vecchio, è passato un sacco di tempo), è stato rivoluzionario. Inoltre c’erano Eric Clapton, Jeff Beck, tutti i grandi di quando ero giovane. Quando ho iniziato non c’era ancora l’heavy metal, è arrivato più tardi, alla fine degli anni ’70, quando band come Iron Maiden e Judas Priest hanno iniziato a diventare popolari. C’era questo, quando andavo a scuola, il massimo della musica Heavy. Oggigiorno si può avere di tutto, è una cosa da pazzi!

Hai ragione, siamo fortunati! Puoi dare infatti un consiglio a chi sta iniziando a suonare in una band metal?

Non puoi mollare, devi combattere sempre. Ci saranno molte cose nella vita che ti scoraggeranno, ma non puoi mollare, non devi arrenderti.

Abbiamo finito, grazie mille per il tuo tempo! Se vuoi, dì qualcosa ai lettori di Metalpit.

Hey, come va?

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