Debutto sulle scene per gli americanissimi Necrosexual, al loro esordio con questo divertente “Grim 1″. Potremmo definirli come una one-man band, capitanata dal frontman Necrosexual (guarda un po’ a volte, la fantasia…), anche se in realtà compaiono in studio anche il buon Anthony Vigo Gabriele alla chitarra, Mike “The Machine” Churry, a.k.a Basilysk alla batteria ed infine, sempre dietro le pelli, Rob Pallotta.
Facile intuire lo spirito goliardico che accompagna i Nostri in questo simpatico album. La band, forte dei richiami degli anni d’oro del primo black metal, quello del facepaint e di King Diamond per intenderci, sforna un dischetto di black’n’roll niente male ma purtroppo un po’ limitato nei contenuti. Nove i brani in tutto proposti, di cui un intro e una cover (“Paint It Black” dei The Rolling Stones… abbastanza evitabile!): il tutto quindi si racchiude in soli sette brani, per una durata di poco più di 30 minuti.
Le idee ci sono, per carità: da “Necrosexual Encounter“, veloce sfuriata black-thrash dal drumming serrato che ricorda molto i primissimi 3 Inches Of Blood, a “Trust No One“, lentissimo crescendo condito da riff sinistri e non propriamente innocui, fino alla spettacolare closer “Dead Sexy“. Quello che manca, dopo svariati ascolti, è il segno: la band non riesce infatti a lasciarlo. Qualche idea qua e là, soprattutto nel songwriting, conferisce bene o male la sufficienza (tirata, lo ammetto) a questo “Grim 1”. Ma noi possiamo e dobbiamo aspettarci di più dal prossimo lavoro di questa band che, sicuramente, ha delle ottime idee ma forse non riesce a concretizzarle nel migliore dei modi. Mi ha colpito parecchio la produzione, intenzionalmente non troppo curata e scarna ma allo stesso tempo parecchio incisiva. L’artwork pacchiano e pazzesco va a chiudere il cerchio. All’inizio confesso di aver pensato: “ma è il nuovo dei Toxic Holocaust?”.
Tutto sommato un discreto esordio, non troppo convincente ma ad hoc per il genere proposto. Sicuramente piacerà ai fan più oltranzisti della prima frangia black anni ’80, e forse farà storcere un po’ il naso a chi si aspettava qualcosa di più curato, più veloce e incazzato. Personalmente sono proprio curioso di ascoltare il seguito di questo “Grim 1” dei Necrosexual, e voglio dar loro un’ulteriore possibilità!