Con il nuovo anno ecco tornare sulle scene Mortiis, musicista norvegese famoso per aver militato tra le fila degli Emperor a inizio anni ’90 e per aver definito il dungeon synth. Il genere in questione non è altro che una sfumatura della musica ambient con un forte piglio medievale ed epico che potrebbe ben sposarsi con molti videogiochi fantasy.
“Spirit of Rebellion” è la rivisitazione/continuazione di “Ånden som Gjorde Opprør“, album pubblicato da Mortiis nel 1994. Il disco, come il suo predecessore, si compone di due sole tracce, ma a cambiare è la durata poiché questa nuova prova in studio del musicista norvegese dura più di cinquanta minuti. “Ånden som Gjorde Opprør” invece ne dura una ventina. Parlare delle singole tracce è difficile in quanto lunghe e composte, a detta di chi scrive, da più brani non sempre connessi tra di loro, come in “A Dark Horizon” per esempio. “Spirit of Rebellion” non è un lavoro semplice da ascoltare perché richiede il mood giusto e anche una certa apertura mentale legata alle stesse sonorità. Tuttavia una volta superato l’ostacolo iniziale è difficile non farsi trasportare in un mondo parallelo oscuro ma epico, fatto di duelli con demoni giganti e cripte oscure da esplorare. “Spirit of Rebellion” potrebbe essere la perfetta colonna sonora per giocare a giochi come Dark Souls e Bloodborne poiché gli universi di questi giochi sono decadenti e intrisi di malvagità, come lo è questa produzione. L’album in questione può essere definito come una sorta di viaggio, pur non essendo semplice. Difatti, pur non negando di aver dovuto fare una pausa tra una traccia e l’altra, è difficile valutare negativamente un disco del genere, con atmosfere e sentimenti così potenti e contrastanti allo stesso tempo. Solo ascoltando “Visions Of An Ancient Future” si passa dall’oscurità claustrofobica all’epicità dei fiordi norvegesi in un giorno invernale, con il vento che soffia e il cielo coperto, fino a un senso di speranza dato dal sole che irrompe tra le nuvole.
“Spirit of Rebellion” è dunque un disco complesso e non alla portata di tutti, ma che riesce a prendere l’ascoltatore e a trasportarlo in mondi fantastici con migliaia di sfaccettature diverse. Mortiis ha fatto centro con questo album che è sicuramente un ottimo modo per iniziare il 2020.