“Dapprima s’udì provenire dalle viscere della terra un rombo come di tuono, subito dopo una violenta scossa abbattè gran parte della città. Durante sei spaventosi minuti, morirono 60.000 persone…”
Questo è quanto dichiarato dal geologo scozzese Charles Lyell riguardo una delle più grandi catastrofi sismiche mai avvenute nella storia dell’umanità. Il mattino del 1° Novembre del 1755 si registrò nella capitale portoghese un violento terremoto tra gli 8,5 e gli 8,7 della scala Richter che provocò una strage tra la popolazione. In sei minuti 60.000 anime persero la vita…..
I Moonspell decidono di rievocare questa tragedia con questo nuovo loro album, evidenziando particolarmente le ripercussioni filosofiche, ideologiche e religiose che fino a quel momento non erano mai state messe in dubbio. Un album impegnativo e intenso questo “1755“. Ma si sa! Più le sfide sono impegnative e più i risultati sono soddisfacenti.
Nati nel 1989 con il nome di Morbid God, i Nostri vengono fortemente influenzati da sonorità Black scandinave a quelle più Folk delle loro terre. Nel 1995 pubblicano il loro primo album, “Wolfheart”, pietra miliare dalle atmosfere oscure della corrente gotica, per poi arrivare nel ’96 con la loro gloria eterna, “Irreligious”. Negli anni successivi hanno prodotto altri album di ottima qualità e produzione che, però, non sono stati di pari livello ai primi. Ora, con questo “1755” i Moonspell propongono un approccio più complesso nell’ascolto che, a parere del sottoscritto, darà ottimi risultati tra i fan.
Per essere fedeli al concept di quest’album, i testi da loro scritti vengono totalmente cantati in portoghese. Oltre alla lingua madre, colonna portante sono le orchestrazioni, eseguite da Jon Phypps. Ne dà chiaro esempio subito la prima traccia, “Em Nome do Medo” (In the Name of Fear). Cinque minuti e trentadue secondi sinfonici con la suadente e al contempo ruggente voce di Fernando Ribeiro.
Da qui in poi, i brani formano una continuità che lascerà soddisfatti al primo ascolto. I riff di chitarra vengono accantonati in alcuni momenti dando spazio alle tastiere, specie quando Ribeiro dà dimostrazione del suo inconfondibile timbro vocale, accompagnato nella terza traccia da quello di Paulo Bragança. Una voce melodica, che dona alla canzone un tocco folkloristico-iberico. Gli highlights del full-length sono senz’altro i due singoli “Evento” (Event) e “Todos Os Santos” (All Saints). Non soddisfatti pienamente di ciò che hanno concepito, i Moonspell ci regalano anche una cover dei Paralamas Do Sucesso, “Lanterna Dos Afogados” (Lighthouse for the Drowned), introdotta da un malinconico giro di piano. Dieci in totale sono le gemme all’interno del disco. Dieci gemme una più preziosa dell’altra. Mai mi sarei aspettato un approccio così pesantemente sinfonico da questa band, eppure hanno fatto centro anche questa volta, ricordando sempre la propria terra natale e il sangue suo che ha dovuto versare.
TRACKLIST:
1. Em Nome Do Medo (In The Name of Fear)
2. 1755
3. In Tremor Dei (In Fear of God)
4. Desastre (Disaster)
5. ABANÃO (Quake)
6. Evento (Event)
7. 1°Novembro (November 1ST)
8. RUÍNAS (Ruins)
9. Todos Os Santos (All Saints)
10. Lanterna Dos Afogados (Lighthouse for the Drowned)