L’Ambient Black Metal è senza dubbio tra quei generi che, per rendere al meglio, mette in disparte tecnica e qualità di registrazione sopraffine per concentrarsi sul creare atmosfere che siano in grado di attirare l’attenzione dell’ascoltatore ed affascinarlo, in un’insieme di poeticità e potenza unico.
Ciò che propone il libanese Byafra, all’anagrafe Marwan Antonios, col suo progetto solista Moonaadem è un limpido esempio di un disco tipico del genere. Il suo album di debutto, omonimo, è il primo da quando l’artista ha scelto come nome l’attuale, in quanto fino qualche mese fa il progetto si chiamava Black Folly; tale variazione di appellativo si potrebbe accostare all’avvicinamento a questa sfumatura del Black Metal.
L’album inizia con “Multivers“, brano che indirizza fin da subito l’ascoltatore sulla strada che si segue per gran parte del disco: momenti più potenti, con riff veloci e una batteria martellante e precisa si alternano ad intermezzi dove prevalgono le parti atmosferiche, grazie all’unione della chitarra pulita all’aggiunta prevedibile dei sintetizzatori. Fattore molto curioso dell’elaborato è come solo raramente vengano cercate parti cantate: son presenti pezzi completamente strumentali, e l’unico che presenta parti vocali costanti è l’epilogo del tutto, “Marche funèbre pour la mort de la Terre“, chiusura Ambient del disco, contenente una voce narrante e parti in sintetizzatore che creano quell’alone di malinconia già presente in altre parti della produzione.
Non è presente un brano migliore degli altri nel complesso, in quanto tutti risultano un tassello essenziale per la riuscita del risultato finale, ovvero un buon disco, il quale si fa apprezzare in tutta la sua completezza e potrebbe essere il primo scalino di una scalata che porterebbe Antonios verso un discreto successo, che ha dimostrato di meritare.
“Moonaadem” è un disco curioso ed originale, capace di trasmettere all’ascoltatore emozioni profonde ed assuefarlo nella sua durata, breve ma intensa.
MOONAADEM – Moonaadem
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