“Medusa” è il primo album solista del cantautore e chitarrista svedese Michael Crimson. Il disco è uscito su Gain Music Entertainment e disponibile dall’8 dicembre 2017.
Le dieci tracce del disco sono di classe, composte da chitarre solide, un canto profondo e degli strumentisti eccellenti che aiutano a creare le atmosfere giuste per le canzoni. Le trame dei testi il più delle volte sono sognanti e si basano sulla magia e sul mistero delle storie della mitologia greca. Attraverso questi testi, e soprattutto grazie ai personaggi di Perseo e Medusa, il cantante esplora le sue esperienze personali con l’amore romantico, la fede, la scoperta di sè, la morte e aggiunge la sua interpretazione contemporanea delle favole classiche, aprendo così ad un misterioso, ma rispettabile nuovo mondo.
Tra le canzoni rilevanti in questa particolare release, c’è spazio per una canzone strumentale, “A Season In Hell“, che ricorda vagamente il sound dei Pink Floyd e delle loro varie strumentali; “The Grass Of Grief“, che si pone come una sorta di introduzione alla canzone che vi è dopo, “Nevermore“, entrambe rappresentano uno dei punti più alti per quanto riguarda gli strumenti; “Viperine Hair“, forse la canzone più intrigante della release, grazie anche all’intro dei cori di Annie Stark e una batteria (quella di Lenne Lehtonen) che sembra virare su sonorità doom per i primi secondi.
Questo è chiaramente un ottimo album di debutto, quasi un capolavoro, che ti fa immergere nelle atmosfere create dalle chitarre, dai testi e dalla voce di Crimson. Vale l’ascolto sia in cuffia, sia in macchina, senza saltare nessuna canzone.