I Loathe sono un quintetto inglese, precisamente di Liverpool, che muove i primi passi nel 2008, per arrivare al disco di debutto, “Despondent by Design”, due anni dopo.
Ad alimentare l’attesa per il prosieguo di quest’ultimo, sono stati pubblicati tre EP dai Nostri, fino ad arrivare allo scorso 14 aprile con l’uscita di “The Cold Sun“.
Il risultato, però, non è completamente rose e fiori. Basta un semplice ascolto per risultare confusi, i brani risultano carenti di creatività e costanza e alla lunga stancano; ma andiamo con ordine.
Per quanto riguarda il genere ci troviamo di fronte ad un Deathcore molto classico, costellato da breakdown e parti melodiche, alternato a canzoni che si concentrano sul creare atmosfere più cupe le quali non vanno per niente (o quasi) d’accordo con il genere portante del disco.
Per questo pezzi quali “3990” e “The Omission” si fanno disprezzare facilmente, abbassando il livello medio del disco che già non entusiasmava.
Pure i brani che si concentrano sul Deathcore non convincono particolarmente visto il loro andamento altalenante: le prime canzoni si fanno apprezzare, “It’s Yours” e l’omonima “Loathe“, dimostrano che comunque la band ha un buon bagaglio tecnico a disposizione, riuscendo ad alternare discretamente riff pesanti a parti melodiche mai scontate.Ma nella seconda metà del disco, oltre ad essere presenti le tracce già citate che non rendono nella produzione, il tutto sfocia nella monotonia e nella noia.Si potrebbe fare un’eccezione per la breve “Never More“, ma la sua durata inferiore al minuto non aiuta per niente.
Tirando le somme, “The Cold Sun“, pur non riuscendo ad ottenere un giudizio sufficiente, non è un disco da scartare completamente, in quanto contiene nei pochi brani effettivamente validi degli spunti dai quali i Loathe possono ripartire per lasciarsi alle spalle questa cattiva produzione e crearsi un futuro migliore.