I Khandra si sono presentati l’anno scorso con “All Is of No Avail”, EP che ha subito messo in mostra il loro Black Metal, poco innovativo ma comunque suonato bene, senza scadere nella banalità o nella noia.
Dopo un anno, tornano a farsi sentire con “There Is No Division Outside Existence“, altro EP che ha il compito di chiarire le idee su ciò che ci si può aspettare dal futuro dei bielorussi, anche in ottica di un full-length.
L’ascolto inizia con “Into the Absolute Nothingness“, introduzione che crea uno scenario malinconico e tetro, per poi lasciarsi andare a tre brani di pura aggressività, con qualche breve tocco atmosferico in certi frangenti.
“Decaying into the Ascended” si dimostra fin da subito decisa e ispirata, partendo senza esitazioni con ritmi veloci e spietati, supportati da un buon lavoro alle parti vocali, per poi prendere in considerazione dei riff più lenti nel finale.
L’aggiunta di questi settori dove la violenza viene messa parzialmente in secondo piano, pur essendo limitati e marginali, differenzia questa produzione da quello che potrebbe essere un disco qualsiasi per il genere dei bielorussi, aggiungendo un tocco di personalità che male non fa e si addice anche al loro nome, che in russo significa “malinconia”.
La title-track è il pezzo più legato alla corrente classica del Black Metal, diretto per tutti i suoi sei minuti di durata, mentre “Progressing in Desolation” è il brano più rappresentativo per quanto riguarda le influenze atmosferiche appena citate.
Alla rabbia trasudata dalla precedente composizione si unisce la malinconia, il mistero, grazie ad arpeggi e tempi rallentati che appaiono talvolta senza prevalere troppo, ma facendo comunque il loro sporco lavoro.
Quello in questione è un EP molto valido, e dimostra il potenziale a disposizione di Dmitry Romanovsky (chitarra e basso) e Vladimir Borodulin (voce).
I Khandra hanno le capacità per dire la loro nella vasta scena Black Metal est europea, e potrebbero fare al caso vostro se apprezzate realtà quali Drudkh e Walknut.