Continua senza pause di nessun tipo la carriera di J.J., polistrumentista austriaco che dopo aver rilasciato il quarto album con gli Harakiri for the Sky (nei quali ricopreil ruolo di cantante), si dedica a Karg, il suo progetto solista, con questo nuovo lavoro intitolato “Dornenvögel“.
La one-man band ha mosso i primi passi nel 2006, dimostrandosi fin da subito attiva e prolifica, arrivando in soli dodici anni di carriera al sesto disco rilasciato, senza considerare materiale di altro tipo come EP e demo.
Spesso l’alta produttività non è ben vista, in quanto potrebbe essere sintomo di lavori scritti frettolosamente, ma non è questo il caso. Pur non offrendo alcuna innovazione, il mastermind austriaco si dimostra capace di muoversi con abilità nel Black Metal atmosferico, un genere suonato da molti, ma nel quale in pochi riescono veramente a eccellere o comunque a farsi notare in modo discreto.
Andando a parlare del lavoro in discussione, l’opener “Drangsal” mostra in linea di massima quello che sarà l’andazzo per tutto l’ascolto, dedicando fin da subito molto spazio alle melodie, le quali si uniscono molto bene al cantato di J.J., uno scream straziante e molto profondo, che va a evidenziare la disperazione e l’angoscia che si vogliono trasmettere.
L’artista ha anche collaborato con colleghi illustri, con l’intento di aggiungere in vari pezzi un tocco distintivo anche nelle parti vocali, fattore non particolarmente di rilievo ma che comunque si fa apprezzare, come in “Petrichor“, nel quale ha cantato anche L.G., leader degli Ellende. Questo pezzo è anche uno dei più rappresentativi del complesso, con il giusto equilibrio tra aggressività e armonia, insieme a una buona dose di malinconia che viene costantemente trasmessa.
Dopo la buona “L’appel Du Vide“, dove nelle parti melodiche si possono notare anche delle accennate influenze Post-Rock, si passa alla seconda metà della produzione, nella quale si notano i primi problemi.
Innanzitutto, per quanto le idee a disposizione siano oggettivamente valide, alcune tracce vengono tirate troppo per le lunghe, non convincendo appieno, come si può notare in “Meine Freiheit war ihr Tod“. Di certo pubblicare un disco dalla durata totale di un’ora e un quarto non è la migliore delle cose da fare, specialmente se non si punta molto sull’innovazione come in questo caso.
Rimane comunque il fatto che i pezzi singolarmente si facciano apprezzare: prendendo in considerazione “Heimat bist Du tiefster Winter” si trovano passaggi molto interessanti, così come in “Advent“, posta in chiusura, dove spicca la collaborazione con Whyrhd, cantante dei Nocternity, che aggiunge il suo timbro più tetro in certi passaggi più aggressivi.
Tirando le somme, “Dornenvögel” è un buon lavoro, nel quale J.J. cerca una proposta simile a quella dell’altro suo progetto, i già citati Harakiri For The Sky, con le dovute modifiche. Si può criticare per la sua prolissità, ma la qualità offerta rimane soddisfacente a tal punto dal far ottenere un buon giudizio al disco.
Se state cercando un album Atmospheric Black Metal suonato bene, avete pane per i vostri denti, specialmente se non badate molto alla mancanza di innovazione ma preferite concentrarvi sulla validità del lavoro.