Gli infrared sono una band proveniente dalla Lombardia, composta da Tania Tiozzo alla voce, Giovanni Mori al basso, Marco Fantin alla chitarra, Fabio Cau alla batteria; e che si trovano ad esser categorizzati nell’ambito del rock alternative anni 90.
Di fatto loro affermano di aver attitudine poliedrica e di rifinire il proprio sound, di base rock, con colpi di funky, di elettronica e di noise oltre che “post” rock. (Chi mi conosce sa che il termine post mi è stretto in ambito di un genere che è vivo e vegeto). Si presentano a noi con questo nuovo lavoro, non ché loro esordio, dal titolo omonimo prodotto da loro e da Michele Violante.
L’album è stato registrato al Frequenze Studio, mentre le keyboards addizionali, il programming, mixing e mastering sono stati fatti da Michele Violante al Base Studio.
In sostanza si possono percepire pesanti influenze di Skunk Anansie, parziali occhiate ai Guano Apes e rimandi al grunge “vecchio stile”.
Strutturalmente le canzoni sono ben composte ed arrangaite in modo ottimale per il genere. I takes risultano in linea con la produzione e quindi un buon tappeto sonoro in cui la voce spicca e fa da “fiocco” per queste canzoni e per questo EP.
Buona la combinazione tra melodie e rabbia, se pur in minor quantità quest’ultima, e ottima calibrazione tra sezione ritmica e chitarre, tastiere e voce.
La cosa simpatica è comunque pur restando in “ambiente” anni 90 il suono risulta fresco e interesssate. Quindi un lavoro odierno con un gusto retrò.
Per quello che riguarda la componente emozionale, di certo la opener “Time” e “Once more” sono le tracce che piùdi altri possono darvi i parametri che la band ha deciso di utilizzare. Sia chiaro che di fatto anche gli altri tre brani che compongono questo EP sono validi, ma volendo dare le “best of the best” ho voluto quindi segnalarvi quelle due tracce.
A conclusione di questa recensione due indicazioni aggiuntive:
1) il voto sarà basso non per la minor qualità del cd, ma solo per poter essere corretto con chi ci ha mandato molto più materiale, di sicuro se il lavoro sulla lunga distanza sarà della stessa qualità di questo EP, il voto sarà sicuramente molto alto
2)La dimostrazione empirica che anche in autoproduzione siamo nelle condizioni di poter dimostrare livelli qualitativi molto alti, e non si ottiene solo in caso di contratto con label.
Fatte queste due indicazioni vi si invita a dare almeno un ascolto a questo lavoro e a seguire, gli Infrared dimostrano abilità e capacità sia compositiva che esecutiva. Attendiamoli per un album full e li promuoviamo con questo Ep.
Potete trovarli qui:
www.infraredband.it
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