Gli Infernal Angels sono una band italiana che propone un black/death metal che ricorda band storiche come Dark Funeral e Belphegor, il tutto però con un’impronta personale che ha permesso loro di sopravvivere nel tempo poiché gli Infernal Angels sono attivi dal 2002. “Ars Goetia” è la nuova fatica della band e condensa in circa quarantacinque minuti di musica la furia distruttiva del gruppo italiano. Dopo una breve intro che permette di entrare nel mood del disco, inizia l’assalto sonoro degli Infernal Angels con “Vine: Destroyer Of The World“, brano aggressivo, ma che non offre nulla di particolare tranne della semplice violenza gratuita. La canzone però mette in risalto subito la produzione che si dimostra ben curata, ma non per questo poco grezza o inadatta al genere, cosa senza dubbio positiva. Dal punto di vista del songwriting, si rivelano molto più interessanti i due pezzi successivi ovvero “Asmoday: The Impure Angel” e “Purson: Matter and Spirit“, brani dove la band inserisce anche delle parti melodiche che danno personalità alle canzoni in questione. Bisogna apprezzare anche come gli i Nostri riescano a donare anche una vena epica ai brani, come accade con “Bael: The Fire Devour Their Flesh“, che si rivela anche uno dei pezzi più interessanti del disco proprio per questo motivo. “Ars Goetia” per tutta la sua durata scorre liscio senza particolari cali, però nella parte finale tende ad annoiare poiché i pezzi iniziano a sapere di già sentito. La band è indubbiamente preparata, tuttavia la lunghezza eccessiva dei brani tende a tediare l’ascoltatore. Molti pezzi hanno infatti una durata superiore ai cinque minuti e, a detta di chi scrive, questa cosa in un genere come il black metal, soprattutto se si tratta di quello più canonico, rischia di stancare.
I Nostri, comunque, ce la mettono tutta per rendere questa sensazione meno presente: bisogna segnalare come la band inserisca parti melodiche, così come cambi di tempo per vivacizzare il tutto, ma questo purtroppo non sempre funziona. Concludendo, non si può definire “Ars Goetia” un brutto lavoro o un disco da bocciare poiché è ben suonato e si capisce come la band ci creda, basti pensare ai brani citati sopra dove il gruppo tira fuori il meglio. Gli Infernal Angels mostrano infatti il fianco sui brani più diretti. dove il songwriting si dimostra meno ispirato, ma non per questo meno furioso, come per esempio “Balam: Under Light And Torment“. Per gli amanti del black più grezzo questo disco potrebbe rivelarsi interessante, purché si tenga conto della sensazione di già sentito che si può percepire nella seconda metà dello stesso.