HRYRE – From Mortality To Infinity

by Alessandro Coos

Gli Hryre sono un gruppo inglese fondato nel 2013 da personaggi già noti nella scena britannica (Narayana, Phaleg), con all’attivo un solo EP datato 2014.
Le tematiche che analizzano gli Hryre in questo debutto sono la storia antica, l’individualismo e la spiritualità e scelgono un elegante black metal atmosferico per tradurre in musica questi argomenti.
Molto intrigante è la copertina, una vallata in bianco e nero sfocata che si lega perfettamente ai temi trattati.
La proposta musicale, come detto, è di stampo black metal ed alterna sfuriate tradizionali a momenti melodici e riflessivi che ricreano atmosfere tristi ed intime.
Gli Hryre dimostrano di essere un gruppo con ottime doti tecniche e di scrittura, presentando arrangiamenti personali che sanno coinvolgere ed emozionare chi ascolta, grazie all’utilizzo di interessanti intrecci chitarristici e intelligenti inserti tastieristici, mai invadenti.
La produzione non è perfetta, ma le sue imperfezioni rendono ancora più affascinante la musica stessa grazie a suoni cupi e non troppo cristallini che richiamano profumi antichi.
Le abilità del gruppo emergono chiaramente nelle canzoni atmosferiche, come in Plagues On Ancient Graves, midtempo molto sentito introdotto da arpeggi oscuri che si sviluppa in una parte cupa centrale per poi colpirci con gelide schitarrate sul finale.
Naturalmente gli Hryre sanno anche colpire duro senza compromessi come nella veloce Devastation of empires, veloce cavalcata in puro gelido stile nordico, o nella ragionata e mefitica Regressed State Of Malice.
La capacità di emozionare chi ascolta con melodie epiche e sofferte rimane però la caratteristica principale di From Mortality To Infinity ed in questo senso ritroviamo diversi brani degni di menzione che sono la perfetta rappresentazione di cosa voglia dire Atmospheric Black Metal.
Questo è il caso della finale Return To Earth, vera gemma di questo album, canzone che dopo una canonica introduzione di gelido black metal evolve in un lento midtempo epico caratterizzato da arpeggi vicini al Pagan.
Altro esempio sono le due Cast In The Shade (I e II), la prima una splendida ballata acustica con diversi elementi tradizionali del folklore britannico e la seconda una lunga suite che da il meglio di sé nel lungo finale maestoso che richiama a tratti i Primordial.
From Mortality To Infinity rappresenta quindi un ottimo biglietto da visita per la band inglese, nonché un ottimo esempio di black metal atmosferico che sa essere personale ed oscuro, in cui non si perde di vista la malsana ed opprimente spinta negativa tipica del genere.

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https://www.youtube.com/watch?v=rDb06djl5KI

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