Gli Harkane sono un gruppo italiano formatosi a Padova nel 2014 dedito a un death metal moderno e ricco di orchestrazioni, che strizza l’occhio a band come Septicflesh, Behemoth, Dimmu Borgir e Fleshgod Apocalypse. Dopo essersi fatto conoscere nella scena underground veneta, gli Harkane sono riusciti a pubblicare il loro primo disco a novembre 2020 intitolato “Fallen King Simulacrum“.
L’album è composto da nove brani e pesca a piene mani dalle band citate sopra, soprattutto dai Behemoth, ascoltando il disco non è raro infatti sentire gli echi della band polacca, soprattutto a livello vocale. “Fallen King Simulacrum” è un album compatto che vuole presentare la band italiana al pubblico senza stravolgere le carte in tavole e nel complesso non si può dire che il disco non funzioni. Canzoni come “Caligula” e la conclusiva “Howler In The Darkness” riescono a coinvolgere fin da subito nonostante superino entrambe i cinque minuti e non siano brani improntati al successo radiofonico. Altro brano che mi ha colpito in positivo è senza dubbio “Hidden Amongst The Ruins Of Hur“, dove i Nostri optano per soluzioni più ragionate invece di pestare solamente sull’accelleratore. Tra le trame oscure tessute dagli Harkane c’è spazio anche per l’epicità che vede il suo apice in “Dajjal“, canzone che potrebbe essere il figlio bastardo dei Behemoth di “The Satanist” e i Fleshgod Apocalypse di “King”. L’album nel complesso coinvolge l’ascoltatore e non ha giri a vuoto ad esclusione di “Dakhma“. Nella canzone in questione il basso viene messo in risalto per dare varietà al pezzo, ma senza successo in quanto il brano risulta piatto e poco ispirato.
“Fallen King Simulacrum” è un buon debutto, questo è innegabile, anche se a volte risulta privo di personalità. Come detto sopra le influenze della band veneta sono evidenti, a volte forse troppo e questo va a penalizzare l’ascolto dell’album. Il disco è indubbiamente ben suonato e composto, ma un suono meno derivativo non avrebbe guastato. Si tratta comunque di un esordio (se si escludono singoli ed EP), quindi si può chiudere un occhio su certe somiglianze, resta però da vedere con la prossima prova in studio se gli Harkane inizieranno a sviluppare delle sonorità proprie o se si limiteranno a rimanere nel calderone del death/black sinfonico e a smarrirsi in esso. In ogni caso sicuramente i fan di Behemoth e Septicflesh non resteranno delusi da questo album e lo apprezzeranno, idem gli amanti del metal estremo più elaborato ed elegante.