Abbiamo già trattato di Haman nella nostra sede, parlando dello split con Winter Martyrivm (a questo link la recensione) e notando come non manchi il potenziale al progetto solista di Sine Nomine, il quale lavoro è stato interessante nella suddetta produzione.
Quest’oggi andremo ad analizzare “Sanctum Sanctorum“, primo EP del piemontese, con la speranza che le buone impressioni vengano confermate.
Nella mezz’ora di durata dell’ascolto sono presenti due composizioni, entrambe denominate alla stessa maniera, “Unaussprechlichen Kulten“.
Stilisticamente parlando, il mastermind propone un Black Metal che sfocia in notevoli influenze Atmospheric e Depressive, andando così ad affrontare un genere che si contraddistingue per la sua espressività e per la rabbia trasmessa, mista a disperazione e malinconia.
Ciò che caratterizza la produzione in questione, è la sua capacità di presentarsi fin dal primo istante con un buon livello, senza mai calare d’intensità col tempo.
Dopo un breve preludio, i primi minuti vengono affrontati con una notevole aggressività, con un cantato straziante, che colpisce per l’espressività immediata, e delle parti strumentali varie e ben pensate, le quali rimangono nei canoni dello stile proposto ma risultano discretamente originali.
Successivamente, entreranno in gioco diverse volte delle pause più atmosferiche, quasi riflessive e molto intriganti, per poi tornare a momenti più cattivi e viceversa.
In questo modo, Sine Nomine non si limita ad esprimersi con tutta la malinconia trasmessa, ma fa anche riflettere e ragionare, dando vita a un viaggio intenso nell’immenso intreccio di sentimenti, emozioni e pensieri che ci appartiene.
“Sanctum Sanctorum” è un lavoro molto interessante, capace di catturare l’attenzione e coinvolgere l’ascoltatore, risultando al contempo rabbioso, toccante e decadente, grazie alle capacità di songwriting a disposizione ed alla varietà offerta.
In questo EP, come nel precedente Split, si nota tutto il potenziale dell’artista, il quale è in grado di dire la propria pur facendo un genere che ormai segue una strada già delineata, dove differenziarsi non è affatto scontato.