Ciò che mi appresto ad ascoltare è l’album di debutto per la one man band norvegese A.H.P., acronimo di Against Human Plague,
uscito il 21 febbraio di quest’anno per Via Nocturna, label polacca.
Le informazioni riguardanti il progetto degli Against Human Plague sono purtroppo frammentarie, così come sono inesistenti eventuali influenze musicali, anche se sicuramente, ascoltando l’album, a questo verrà data risposta.
Al primo ascolto di questo album si rivela subito all’ignaro ascoltatore, la natura pura e dura del black metal più classico, con una voce che pare spuntare dal vostro incubo peggiore. Cupo, rozzo ed emozionante, ecco come posso definire quest’album, forse non prodotto perfettamente ma, questo é il black metal, no?
La traccia iniziale, Against Human Plague, ci trasporta subito nel caos più completo, non dà spazio di pensiero, veloce, dura quanto basta. Tra le tracce che mi permetto di segnalare c’è sicuramente la traccia subito seguente ovvero, Down Here, cupa ed atmosferica e Homines In Igne Morti, nella quale vengono letteralmente sputate addosso all’ascoltatore rabbia e disgusto verso tutto e tutti. Ovviamente da citare, Emotional Ecstasy, interessante cover della band black metal finlandese Beherit.
In generale, posso dire che, questo é un ottimo album di debutto, soprattutto indirizzato ai fan dal black metal più classico, alle persone che, non han dimenticato da dove le band più influenti del genere, Mayhem ed Emperor tanto per citarne alcune, abbiano avuto origine. La Norvegia, come ben si sa, è stata, a suo tempo, la culla del true black metal e qui viene dimostrato pienamente. Evidentemente consigliato a chi ha parecchio risentimento verso l’intero genere umano e non solo.
LINE-UP:
Gulnar – Tutti gli strumenti
Aro – Basso e chitarra (per la sessione di registrazione)
Nerexo – Batteria (per la sessione di registrazione)
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