Non ci sono dubbi su come la Florida sia tra gli stati americani di maggior rilievo se si parla di metal estremo: Death, Deicide e Obituary sono soltanto alcuni dei nomi che si son formati nel territorio che vede Tallahassee come capitale. Prendendo in considerazione anche le realtà emergenti, ci sono diversi nomi interessanti, tra i quali stanno cercando di farsi strada gli Gnosis, dediti a un Black/Death Metal pervaso dall’occulto e dall’angoscia.
I Nostri sono attivi da cinque anni e hanno già alle loro spalle un album, “The Third-Eye Gate”, disco non dei migliori ma che comunque si può ritenere discreto come debutto, a patto che il suo successore contenga dei miglioramenti, altrimenti comincerebbe a prendere forma il rischio di diventare una band come tante altre, che non offre nulla di speciale rimanendo sempre nell’anonimato.
Peccato che questo “The Offering of Seven” non sia molto migliore del suo predecessore.
Dopo un’intro incolore, “Devils and Spirits” mostra subito quello che sarà l’andamento del disco, un susseguirsi di riff nella gran parte dei casi incapaci di lasciare il segno, sia per la banalità, che in certi pezzi porta alla noia, sia per la qualità di registrazione non ottimale, che non dona quel tocco di aggressività in più che sarebbe lecito aspettarsi.
Certi passaggi delle successive composizioni si fanno già apprezzare di più, ma continuano a non coinvolgere a causa della loro semplicità e monotonia, con un continuo ammasso di parti già sentite e risentite, senza l’aggiunta di alcuna personalità da parte del quartetto, come si può notare in “Golden Wings“.
Degli spunti positivi son comunque presenti, e l’accoppiata posta in chiusura al lavoro composta da “Evil Spirit” (cover dei Running Wild, capisaldi della scena Heavy/Power europea) e “The Great Storm” ne è l’esempio. Il primo è un pezzo lento e trascinante, mentre il secondo si concentra sull’aggressività, con ritmi veloci e parti in chitarra più ispirate rispetto alle precedenti tracce.
Gli americani in questo “The Offering of Seven” non sono riusciti a migliorarsi rispetto al loro debutto mediocre, ricadendo nelle stesse insicurezze e proponendo un’altra produzione dove si nota un songwriting con potenziale, ma ancora molto acerbo.
La sufficienza può essere solo vicina per gli Gnosis, incapaci nuovamente di convincere.