“Vredesvävd” è il titolo del settimo album dei Finntroll, band finlandese che mescola sonorità tipiche del folk metal con un black metal di pura matrice scandinava. Questo nuovo disco si è fatto desiderare per parecchio tempo in quanto arriva dopo ben sette anni dal suo predecessore “Blodsvept“. In questi anni i troll più amati di tutta la Finlandia non sono stati particolarmente attivi, tanto è vero che erano praticamente quasi scomparsi dai radar dopo il boom del folk metal di una decina di anni fa.
Il disco non sposta particolarmente il sound dei Finntroll, anzi va a pescare a pieni mani dal passato più pesante della band finlandese, mescolandolo con l’anima più festaiola del gruppo. Tracce come “Att Döda Med En Sten” e la già conosciuta “Ormfolk” tirano infatti fuori il lato più black della band, mentre pezzi come “Gränars Väg“, “Vid Häxans Härd” e la conclusiva “Ylaren” risultano più orecchiabili e spensierate rispetto ai brani citati sopra. “Vredesvävd” dunque non vuole andare a inventare nulla o cambiare le carte in tavola, lo scopo del disco è quello di ricordare al mondo che i Finntroll esistono e sono più vivi che mai. L’album è di facile presa e molto leggero da ascoltare e consegna ai fan esattamente ciò che potrebbero aspettarsi da Vreth e soci. Canzoni come la rockeggiante “Forsen” o la già citata “Gränars Väg” infatti fanno presa fin dal primo ascolto e risultano particolarmente divertenti. Nota a favore del disco, oltre allo scream di Vreth, è il lavoro chitarristico di Skrymer e Routa che risulta particolarmente ispirato. Degne di menzione sono anche le melodie tessute dalle tastiere di Trollhorn che riescono a ricreare la solita atmosfera dalle tinte oscure, ma fiabesche tipiche della band. Ad eccezione dell’accoppiata “Myren“- “Stjärnors Mjöd” che risulta abbastanza sottotono rispetto al resto dell’album, il disco non ha passaggi a vuoto.
“Vredesvävd” nel complesso convince, lascia l’amaro in bocca forse la durata di nemmeno quaranta minuti che, dopo sette anni di attesa, sono pochi. Magari al posto di fare un’intro di quasi tre minuti (“Väktaren“), i Finntroll avrebbero potuto inserire un altro paio di pezzi nell’album. “Vredesvävd”comunque è un disco solido ed ispirato che mescolta parti più rabbiose a parti più festaiole e ci consegna una band che non ha perso il suo smalto e difficilmente deluderà i fan dei Finntroll. Una volta finito l’ascolto la tentazione di fare ripartire il disco da capo è molto forte e ciò è senza dubbio una cosa buona che dimostra come non sia necessario stravolgere il proprio sound album, dopo album per produrre pezzi di buona qualità. Prima di terminare la recensione è necessario menzionare anche il bellissimo artwork del disco disegnato come da tradizione da Skrymer.