I False Gods sono un quartetto americano, proveniente da New York e formatosi nel 2015, che compie i primi passi con l’EP “Wasteland”, uscito nel novembre del 2016.
Analizzando la formazione si nota come per tutti i membri sia la prima esperienza in ambito musicale, escluso Mike Stack, voce della band che è anche chitarrista nei Burning Human, band death metal anch’essa di New York.
In base a questo si potrebbe pensare che ci siano errori di inesperienza nell’EP; ma dopo qualche ascolto si nota come questo fattore non abbia affatto influenzato alcuna canzone, le quali risultano ben curate in ogni aspetto e molto soddisfacenti, grazie anche ad una buona qualità di registrazione.
Per quanto riguarda il genere dei quattro, ci si trova di fronte ad uno sludge metal, con molte influenze da altri generi come doom e groove metal. Si forma quindi, un genere particolare, che però viene ben curato nell’EP, che parte alla grande con “Despot“, dalla quale si comincia a percepire l’originalità del sound firmato False Gods.
I riff distorti di Greg March si uniscono alla perfezione con il cantato urlato che ci offre il già citato Mike Stack per tutte le cinque tracce, e l’aggiunta del basso di Brian “Bro Town“ Krasinkey e della batteria di Paulie Stack, non fanno nient’altro che uniformare il tutto, per i 24 minuti totali.
Parlando dei brani, è notabile come si differenzino tra di loro, pur rimanendo dello stesso stile. Ed è proprio questo il fattore che distingue il debutto dei False Gods, un tripudio di influenze da vari generi, passando dall’heavy metal di “Worship As Intellectual Tyranny” al doom metal di “I Can See You (For What You Truly Are)“, il tutto senza differenziarsi eccessivamente dallo sludge metal.
Tirando le somme, ci si trova dinanzi ad un debutto soddisfacente e completo, che dimostra le capacità del quartetto di poter emergere, nonostante sia una strada lunga, complessa e piena di ostacoli.