Gli Evil Invaders sono una band belga che propone un thrash-speed metal che non può non rimandare l’ascoltatore alle sonorità tipiche delle prime band della Bay Area, Metallica in primis. Il riffing e la voce, infatti, ricordano tantissimo la band di San Francisco ai tempi di “Kill’Em All” o gli Slayer di “Show No Mercy”. Niente di nuovo sotto il sole dunque, tuttavia questo non implica che la band sia noiosa, anzi. “Feed Me Violence” è il secondo disco dei Nostri, che non ha pretese particolari se non quelle di riportare in auge i gloriosi anni ’80: basta dare un occhio al look dei musicisti o assistere a un loro live per rendersi conto che la band vuole far respirare anche all’ascoltatore quell’atmosfera. Parlando di musica l’album si apre con il pezzo migliore del lotto, ovvero “Mental Penitentiary“, brano che sembra appunto un b-side dei primi Metallica grazie a un riffing semplice e immediato e a una voce tagliente che travolgono l’ascoltatore. Se la partenza è affidata a due pezzi estremamente rapidi e diretti, con “Broken Dreams In Isolation” i Nostri tirano il freno a mano per un brano che, almeno nella prima parte, si presenta come una semi-ballad dalle tinte epiche per poi esplodere nella parte centrale riportando il brano verso lo speed metal e concludendosi con toni relativamente più cadenzati ed epici. Tra i brani più interessanti del disco vi è la title track, pezzo breve e rabbioso di stampo Exodus che dal vivo promette di fare sfaceli e che non può non far smuovere la testa. Dopo una doppietta abbastanza anonima come “Oblivion” e la strumentale “Shades Of Solitude” i belgi tornano a fare casino nel senso buono del termine con “Anger Within“, brano che combina melodia e aggressività e che precede la conclusiva “Among The Depths Of Sanity“. La canzone in questione non aggiunge nulla al valore complessivo del disco dal punto di vista compositivo, tuttavia si rivela un buon brano per chiudere il disco esattamente com’era iniziato, ovvero premendo il piede sull’acceleratore. Tirando le somme questo “Feed Me Violence” è un buon disco thrash-speed metal che farà felici i nostalgici del genere, tuttavia l’impressione generale è che l’album non convince totalmente. Gli Evil Invaders tendono infatti a perdersi in loro stessi, soprattutto nella parte centrale del disco dove provano a creare brani meno immediati, ma senza successo (“Oblivion” su tutti). C’è ancora molta strada da fare e ancora molto da dimostrare: le capacità ci sono tutte e le premesse sono buone, bisogna semplicemente riuscire a trovare la formula decente. Non dimentichiamo che la band è al secondo album ed è ancora molto giovane, dunque i margini di miglioramento ci sono tutti. Non resta che aspettare di vederli live, in quanto l’energia che trasmettono dal palco è veramente alta, per scoprire se i pezzi del nuovo album guadagnino qualcosina dal vivo.
Riccardo Basso
Ascolto metal da parecchi anni, prediligo il Thrash e il Melodic Death, ma mi piace spaziare all'interno dei vari sottogeneri. Ho una passione per i fantasy, gli horror old school e i videogiochi. Band preferite? Slayer e In Flames!
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