ESSENCE OF DATUM – Nevermore

Del Prog ne abbiamo sentito parlarne in tutte le salse, dagli albori crimsoniani fino agli esordi in chiave metal degli anni novanta. Eppure in qualche modo questo genere non cede e mai morirà. Ha avuto inizio e sviluppo soprattutto nelle lande anglosassoni per poi diffondersi a livello mondiale.
Provenienti dalla Bielorussia, gli “Essence of Datum” sono la chiara prova di una presenza avanguardista in quel territorio. Sfortunatamente di loro si sa poco o niente: vennero alla luce un paio di annetti fa con varie demo e un full length rilasciato nel 2013 dal titolo “Event Horizon”, ricevendo un discreto successo che li ha spinti a proseguire con questo progetto. “Nevermore” è il loro nuovo album e ve lo descriverò come meglio posso.
La copertina, opera di Paolo Girardi, mostra una scena alquanto arcana. Cifre e lettere invadono il paesaggio come se formassero una somma totale, uno stormo di corvi sorvola un’antica nave aspettando che risalga qualcosa, mentre il titolo dell’album è con molta probabilità un richiamo alla celebre poesia “Il corvo” di Edgar Allan Poe.
Come da consuetudine del gruppo, in quest’album non ci sono parti vocali. Preferiscono maggiormente incentrare il loro stile sugli strumenti, un’etica puramente sperimentale nel suo insieme. Brani come “Animal“, “Hexadecimal“, “Blodorn“, “Thorns” e la finale “Omens” presentano assoli tipici del Power Metal, veloci e penetranti, mentre per quanto riguarda tracce come “Satellites” e “Siberia” l’approccio è un pò più Jazz, arricchite dalla presenza in studio di Nikita Metelski al sassofono.
Per “Aurorae (Australis Borealis)” le atmosfere sono calme, incarnando una sorta di pace interiore e un’esaltazione della vera essenza Prog.
Per concludere, “Nevermore” non è un disco particolarmente entusiasmante, anche perché molti elementi sono mutuati direttamente dai mostri sacri del Prog Metal, ma è sicuramente un buon disco a cui concedere un ascolto se si è fan del genere.