Era Decay, questo il nome della band che mi trovo quest’oggi a recensire, uscita lo scorso novembre con il nuovo album autoprodotto “Inritum“.
La band, formatasi nel 2008, con già all’attivo svariati lavori tra EP e full length, proviene da Suceava, cittadina nel nord-est della Romania e propone melodic death metal frammisto a parti doom. Gli argomenti trattati nei testi della band riguardando solitamente guerre, corruzione e politica.
Il primo ascolto rivela subito un lavoro veramente molto interessante, molto aggressivo e molto ben prodotto
dall’insieme rumeno. Melodie e cattiveria si intersecano le une con le altre in modo onorevole.
Il pezzo che, dopo poche note, trovo subito degno di nota è sicuramente quello intitolato “Sharp Words“, che trovo riassumere quanto scritto poco fa: brano malinconico, aggressivo e struggente allo stesso tempo.
Il resto dell’album scorre tra riff più o meno melodici ma impetuosi, bei giri di batteria fino a “Restlessness“, forse il pezzo più ‘doom’ dell’album e che quindi entra di forza tra le mie preferenze, anche grazie ad una chitarra da brividi.
Arrivando all’ultima traccia “Coming For You (The Day I Die)“, ecco fare capolino una voce femminile il quale dà quel tocco in più che, a mio modestissimo parere, potrebbe essere dato ad altri loro pezzi di questo lavoro, altrimenti un po’ statici nel loro essere.
In generale, un buon album, veramente interessante sotto molti aspetti, il mix di vari generi e, non da ultimo, qualche inserimento di elementi folk è decisamente ben riuscito, ma non riesce a colpirmi particolarmente.
“Inritum” sicuramente non mi annoia ma neanche mi esalta al punto di elevarlo a disco dell’anno. Sicuramente le capacità di miglioramento ci sono, l’originalità non manca e quindi, in ogni caso, staremo a sentire cosa avverrà nel futuro degli Era Decay, band indubbiamente valida.
LINEUP:
Sandru Serban – Voce
Calin Colo – Chitarra
Adrian Galbau – Batteria
Alexandru Tipa – Basso
Frij Vladimir Petrut – Chitarra ritmica