I DROUGHT, recente formazione al contempo nostrana e di respiro internazionale, emanano il loro primo, oscurissimo opus intitolato Rudra Bhakti.
L’EP è composto da quattro tracce ed ha una durata approssimativa di 25 minuti; è disponibile online sul BandCamp dell’Avantgarde Music dal 15 aprile, mentre per il digipack è necessario aspettare l’inizio di maggio (ma se ne può già effettuare il preordine dallo stesso sito). La copertina rimanda senza indugio alla dominante trascendentale di cui i Nostri si fanno carico. Rudra è una delle divinità vediche più arcane, che governa la natura, le tempeste, la caccia e la morte; nell’Induismo, egli rappresenta l’aspetto primordiale di Shiva, divinità della distruzione.
La prima traccia si sviluppa da intro a vero e proprio brano che sfocia negli angoli più rituali dell’ambient-noise, ove si combinano sonorità mistiche ed elementi dissonanti. Con la seconda traccia Fire Breating (Urdva Kundali Arise), di cui esiste anche il video, entriamo nel vivo dell’opera: essa mostra come i Nostri maneggino senza cautela e, anzi, con grande padronanza i migliori modelli dell’unorthodox black metal, interpretandoli con uno sguardo solidamente moderno. I riff sono possenti, schietti, talvolta maestosi; lo scream, come da tradizione al miglior vetriolo, domina egregiamente la scena. L’impatto risulta articolato, ma mai retorico. Possiamo osservare caratteristiche simili anche nella quarta ed ultima traccia, Collapse of Maya (Transfiguration of the Warrior), che è sicuramente la più complessa dal punto di vista compositivo e sonoro. In diverse fasi, come all’inizio e nella lunga coda, viene ripresa la prima traccia, attesa chiusura del ciclo di trasfigurazione in cui l’ascoltatore è stato trascinato.
La visione mistica dei Drought è fortemente coesa e la sua proiezione acustica ne scaturisce intensa e compatta, al punto che si potrebbe pensare quasi ad una one-man-band. Si percepisce che Rudra Bhakti è una creazione nata da un’esigenza profonda, massimalista, impetuosa. Aspettiamo trepidanti un pericolosissimo seguito.
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