I Drescher sono una band austriaca che propone una miscela di folk metal con sfumature thrash metal, il tutto cantato in lingua tedesca. “Erntezeit” è il primo album della band: il disco in questione è del 2014, ma nel 2016 è stato ripubblicato con dei brani extra, ovvero delle cover di Motörhead, Falco e Rolling Stones. La band austriaca è il tipico esempio di gruppo che rende molto meglio dal vivo che su disco: l’atmosfera festaiola e i ritmi danzerecci tipici del folk, infatti, a detta del sottoscritto, perdono buona parte del loro potenziale su disco. Musicalmente parlando i Drescher non sono particolarmente originali e questo fa sì che il disco risulti abbastanza piatto e scontato per la maggior parte del tempo. Gli unici brani particolarmente interessanti infatti sono “First Blood” e “Danke Fia Nix“; il resto invece risulta particolarmente derivativo, ma essendo il primo disco su major bisogna considerare che non può essere perfetto. Parlando delle cover, che sono ciò che differenzia il disco dalla sua versione originale, bisogna apprezzare lo sforzo della band. Tutti i brani prodotti infatti vengono cantati in lingua tedesca e modificati per adattarli allo stile del gruppo. L’iniziativa è dunque lodevole, ma il risultato altalenante; l’unica cover che spicca è “Rock Me Amadeus“, mentre la celeberrima “Ace of Spades” che qui diventa “Ass In Pik” si rivela un colpo al cuore poiché la rivisitazione non convince per niente. Parlando invece di “Olles Schwoarz” ovvero “Paint It Black” dei Rolling Stones, la cover risulta abbastanza divertente, ma nulla di eccezionale.
Concludendo, si può dire che questa riedizione di “Erntezeit” è abbastanza inutile e può interessare agli amanti del folk metal più scanzonato e spensierato stile Saltatio Mortis e Korpiklaani, a patto che non abbiano già acquistato l’album quando è uscito, perché questa versione non aggiunge nulla di imperdibile, anzi.
DRESCHER – Erntezeit
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