DEVILDRIVER – Trust No One

by Sara Tracogna

Eccoci a parlare dell’atteso settimo album dei DEVILDRIVER, nome che si è ormai affermato con decisione nell’ambiente groove metal. La band californiana fondata e pilotata dal vocalist Dez Fafara ritorna dopo il full-length del 2013 Winter Kills ed uno iato durato qualche anno, in cui hanno avuto luogo alcuni cambi di line-up e la pubblicazione del nuovo album del gruppo storico di Fafara, i redivivi Coal Chamber.

Il nuovo lavoro si intitola Trust No One e la sua uscita è prevista per il 13 maggio, il giorno successivo al cinquantesimo compleanno di Fafara. Il disco è composto da dieci brani, la cui durata complessiva si aggira intorno ai 41 minuti. L’album è stato anticipato dai due singoli Daybreak, pubblicato sul canale YouTube della label il 19 marzo scorso, ed il più recente My Night Sky, uscito il 5 maggio (qui la nostra comunicazione).
Queste due canzoni ci immergono già nel mondo dei DevilDriver. Nonostante i cambi di formazione e l’apporto più fresco dei nuovi componenti, la band rimane sempre e comunque ben fedele a sé stessa: già dal primo ascolto risulta evidente che i Nostri abbiano deciso di non correre grossi rischi e di puntare su una ricetta sicura ed accessibile anche a chi non è particolarmente avvezzo alla musica davvero spinta. Le chitarre dominano la scena incontrastate e attorno ad esse viene costruita tutta la struttura di ogni canzone; come i frequenti assoli, anche i riff sono quasi sempre lanciatissimi, conditi da una buona dose di melodia e supportati da un tappeto di batteria fast&furious. Da segnalare la seconda traccia, Bad Deeds, diretta e potente come un cazzotto; è interessante confrontarla con la già menzionata My Night Sky, che reputiamo il brano più convincente dell’album nella sua semplicità, dove il ritmo è più cadenzato e malevolo, snodandosi in un bridge atmosferico prima e poi in grandinata tempestosa di doppia cassa.
Per concludere, riteniamo che si tratti di un disco che oscilla tra il rassicurante nella migliore delle ipotesi ed il paraculo in quella peggiore. Per chi desidera il suo metal diretto e abbordabile, Trust No One sarà sicuramente una buona compagnia. Un po’ come una bella birra fresca da supermercato: senza sorprese e facile da sorseggiare.

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