“Outlaws ‘Til The End” è il titolo del nuovo album dei Devildriver, band americana capitanata dal carismatico Dez Fafara. La band propone un groove metal senza troppi fronzoli che è andato a consolidarsi negli anni. In compenso, complici anche gli svariati cambi di formazione, la band con gli ultimi anni non è riuscita a colpire sempre il bersaglio a causa di dischi forzati e oggettivamente spompati.
Il gruppo californiano ha dunque deciso di giocarsi la carta del “disco di cover” per provare a rilanciarsi. “Outlaws ‘Til The End”, infatti, è un album nel quale i Nostri si sono divertiti a prendere varie canzoni country per rifarle a modo loro. A detta di chi scrive, il disco di cover spesso è indice di una band alla canna del gas e che ha bisogno di ritrovare creatività e affiatamento, cosa che rispecchia pienamente i Nostri. Nel caso dei Devildriver, il risultato è altalenante; Dez e soci infatti riescono a riadattare i pezzi in chiave Groove Metal, ma non sempre con successo. Tra gli apici troviamo senza dubbio l’opener “Country Heroes“, dove i Nostri sono affiancati da Hank 3, che contrappone un clean molto particolare allo scream di Fafara. Anche la successiva “Whiskey River” si dimostra piacevole e lascia a bocca aperta grazie ad alcune parti che sfiorano il black metal. La band per questo brano si è fatta aiutare da Randy Blythe dei Lamb Of God, il quale interviene anche in “Ghostriders In The Sky“, pezzo totalmente irriconoscibile fino al ritornello, ma che è indubbiamente il più divertente del lotto.
Per il resto si tratta di canzoni divertenti e ben suonate, ma lontane dall’essere memorabili. Basti pensare a “If Drinking Don’t Kill Me“, brano piacevole da ascoltare e canticchiare, ma del quale a fine disco difficilmente ci si ricorderà, mentre un altro esempio potrebbe essere “Copperhead Road“. Quest’ultimo è il brano più country del lotto e prevalgono le clean vocals di Brock Lindow (36 Crazyfists), ma a conti fatti si discosta di pochissimo dal sound dei Devildriver che in certi punti sembra quasi forzato.
Questo lavoro è senza dubbio utile per allentare la pressione attorno a Dez e soci (ricordiamo che la band sta attualmente registrando un doppio album), ma risulta difficile consigliarlo a qualcuno che non sia un fan sfegatato della band e risulta altrettanto difficile credere che questo disco a fine anno girerà ancora nello stereo. Alla fine della fiera, “Outlaws ‘Til The End” non rilancia assolutamente la band, ma anzi dimostra come i Devildriver siano intrappolati in loro stessi dal punto di vista musicale. Il quintetto sarà atteso al varco con la prossima uscita che, se effettivamente dovesse essere un doppio album, potrebbe segnare il punto di svolta (in positivo o in negativo) per la formazione californiana.