“Leave a Scar” è il quinto album solista del grande vocalist Dee Snider, storico frontman della nota band glam metal statunitense Twisted Sister. Nato nel 1955 a Massapequa, sobborgo periferico di New York, iniziò in giovanissima età a cantare in cori ecclesiastici e scolastici, per poi essere letteralmente “rapito” dalla scena glam, in particolare da personaggi del calibro di David Bowie e Alice Cooper, giusto per citarne alcuni. Si unì ai Twisted Sister nel 1976, con i quali pubblicò sette album durante gli anni ’80. Conclusa la prima esperienza con i Twisted Sister nel 1988, dopo due brevi progetti musicali con band da lui stesso fondate, Snider intraprende la carriera solista dapprima con un primo album dove figura la Dee Snider’s SMFs (Sick Mother Fuckers) band e i successivi tre album da solista vero e proprio. Leave a Scar, uscito lo scorso 30 luglio con l’etichetta discografica Napalm Records, è sintonizzato stilisticamente con il precedente album solista “For the Love of Metal” uscito nel 2018. Un full-length caratterizzato dal punto di vista tecnico-artistico da una maturità musicale unita alla rielaborazione personale dell’attuale delicato periodo storico; infatti il risultato finale risuona in brani dai suoni duri e dai testi che riflettono la rabbia e il desiderio di “kick ass” il mondo ancora, senza nessuna resa. L’album ha un inizio esplosivo con il brano “I Gotta Rock (Again)”, caratterizzato da un riff di chitarra potente che si staglia protagonista senza però mancare di tecnicismo e da un testo a impatto sia per contenuto sia per interpretazione, in poche parole: l’anima autentica di Snider! Il secondo brano dal titolo “All or Nothing more” si assume la responsabilità di spronare l’ascoltatore a vivere al massimo ed a non arrendersi mai, mentre per quanto riguarda lo stile, ha sonorità che fanno eco al thrash metal. Non mancano brani più melodici e di ottantiana memoria, come la quarta e la sesta traccia dell’album: “Before I Go” e “Silent Battles”, dove le chitarre quasi da sound glam metal, sono rese più aggressive per la potente interpretazione vocale di Snider; tale caratteristica del cantato percorre quasi tutto l’album nella sua lunghezza, ad eccezione della power ballad conclusiva “Stand”. Procedendo nel nostro ascolto troviamo alla settima traccia “Crying for your life” che, dopo un inizio melodico, esplode in un’aperta riflessione sul tema della responsabilità delle proprie azioni, con un sound più sommesso, ma sempre in prima linea per quanto riguarda la grande interpretazione di Snider. “Time to Choose”, nono brano dell’album, si presenta con un’aurea di cupe atmosfere, dovuta anche al featuring del cantante George “Corpsegrinder” Fisher, direttamente dai Cannibal Corpse. Due canzoni che di certo non passano inosservate sono “The Reckoning“ e “In for the Kill”: la prima molto diretta sia per i ritmi incalzanti sia per la resa vocale, viene incisa come undicesima traccia proprio per ribadire l’atteggiamento “da assalto” come scelta stilistica preponderante per Leave a Scar; la seconda invece risuona come un inno contro il proprio nemico, in cui si è pronti a tutto pur di portare a termine la propria missione. Last but not least, la ballad conclusiva “Stand” è un richiamo per gli ascoltatori a far sentire la propria voce e a essere protagonisti di se stessi, di agire in prima fila nella propria vita e come dice la frase conclusiva del ritornello “Don’t leave your mark leave a scar”, cioè “non lasciare il tuo segno, lascia una cicatrice”, questo perché una cicatrice è per sempre e ognuno di noi deve puntare a rendere eterno ciò in cui crede e a lasciare un tratto indelebile, proprio come una cicatrice.
Tracklist:
01. I Gotta Rock (Again)
02. All Or Nothing More
03. Down But Never Out
04. Before I Go
05. Open Season
06. Silent Battles
07. Crying For Your Life
08. In For The Kill
09. Time To Choose
10. S.H.E.
11. The Reckoning
12. Stand