Se iniziassi la recensione parlando di una promettente realtà death metal proveniente dall’Europa settentrionale, gran parte di voi lettori penserebbe immediatamente alla penisola scandinava, oppure a Germania, Belgio o Danimarca. I Deceitome, invece, vengono dall’Estonia, nazione che in ambito metal non ha mai avuto grandi esponenti, ma in questo caso sorprende, perché la formazione di cui stiamo trattando mette in mostra un ottimo potenziale con l’EP “Flux of Ruin“.
Il loro primo album, intitolato “Death Is Called Ethos” e risalente al 2016, non ha colpito particolarmente; ma pare che la lezione sia servita, visti i tangibili miglioramenti che hanno caratterizzato questi tre anni tra le due produzioni, di cui possiamo vedere i frutti quest’oggi. La partenza spedita con la title-track mette subito in chiaro i propositi dei Nostri, stilisticamente parlando devoti a un old school death metal molto classico, che contiene un tipico senso di modernità grazie a dei suoni molto chiari, non particolarmente cupi, che non vanno a incidere sull’aggressività delle composizioni.
Il lasso di tempo di 17 minuti che vanno a colmare le cinque canzoni di questo EP non è sicuramente sufficiente per poter giudicare con obiettività i passi in avanti rispetto al precedente disco. Difatti, “Flux of Ruin” non segna un’ottimizzazione definitiva, però trasmette molta sicurezza sul futuro degli estoni. I vari pezzi si susseguono in modo lineare, senza mai presentare sorprese, né in positivo né in negativo. “Miasthmatic Breed“, unico brano che sfora i quattro minuti, si dimostra anche il solo a puntare molto sulla lentezza e sull’incisività, per il resto, abbiamo a disposizione delle composizioni dirette e sfacciate.
I Deceitome sono sicuramente una bella scoperta per gli amanti del death metal, così come è promettente questo lavoro, più convincente di un debutto ancora molto acerbo. L’unica pecca di “Flex of Ruin” si può trovare nella sua incapacità di fornire risultati concreti, vuoi per la durata limitata, o per una maturazione ancora incompleta. Per ora questa produzione offre un miglioramento solo parziale, ma deciso. Stiamo comunque parlando di cinque tracce dalla qualità non indifferente, che meritano di essere tenute in considerazione.