Non è facile iniziare una recensione come questa, specie sapendo che sarà difficile andare a spiegare i problemi di questo lavoro.
Difficile non significa impossibile però, quindi eccoci qui.
I DEATHTALE sono una band che mi ha lasciato un po’ perplesso nell’immediato, nel documentarmi ho visto diversi sintomi di serietà e cura, ma nei fatti non è poi tutto oro ciò che luccica.
Suonare thrash metal non è una cosa complessissima sulla carta, ma senza attitudine e grinta, è difficile ottenere qualcosa di veramente adatto, perchè se innovare il genere è pressochè impossibile, l’unico modo di spiccare è picchiare duro come fabbri.
Questa introduzione andava fatta per spiegare cosa manca a questo disco: il tiro e la cattiveria.
Di per se i pezzi di Whole World Burns sono ben realizzati e anche ben suonati, se solo non mancasse quella sana cattiveria che distingue le band thrash/death vecchia scuola, quelle per intenderci che ti fanno scapocciare anche se non ne hai voglia, gli austriaci DEATHTALE potevano sicuramente impegnarsi di più, la quantità di energie che hanno investito nella progetto è evidente, forse un cambio di priorità potrebbe giovare.
Non trovo il senso di perdersi in voli pindarici da social network, campagne pubblicitarie, video, atteggiamenti da rockstar e quant’altro, se poi si suona sul disco con la verve della mummia di Similau, in un genere privo di inventiva, quanto meno bisognerebbe preoccuparsi di suonare come si deve, la sola apparenza non basta purtroppo, si potrebbe chiudere un occhio riguardo l’artwork poco coinvolgente, ma purtroppo data la premessa non aiuta di certo, rendendo poco appetibile anche esteticamente questo disco.
Le idee ci sono, sono abbastanza classiche, se suonate con la dovuta convinzione potrebbero essere un’esperienza per lo meno soddisfacente, spero in un futuro miglioramento e soprattutto spero in dei live belli corposi per la non più tanto giovane band Austriaca.