Ritornano i Dark Avenger, una band power metal brasiliana che, dopo una pausa di qualche anno e cambi multipli di lineup, si è riunita nel 2009 sfornando un live album e due full length, tra cui questo che dovrebbe essere la prima parte del progetto “The Beloved Bones“. Il genere è un power unito sapientemente con progressive e symphonic a tratti, in cui non si disdegnano strumenti esterni come campane e percussioni varie. Il tutto è registrato in maniera impeccabile e mixato in maniera molto orecchiabile. Un album ricco di sfaccettature che scorre relativamente liscio ma si fa sentire tutto; si tratta di undici canzoni con una durata complessiva di poco meno di un’ora.
Tra le canzoni rilevanti:
- The Beloved Bones: prima canzone del disco. Un buon modo per cominciare un album: dà risalto a tutti gli strumenti, specialmente voce e tastiere, senza scordare le chitarre. Uno dei pezzi più lunghi di quest’opera e tra quelle più belli e articolati, in grado di descrivere a grandi linee le influenze del gruppo.
- Breaking Up Again: sesto pezzo. Inizio lento di tastiera e voce, per poi passare a riff con un groove di tutto di rispetto e con ritmo sostenuto con tanto di campane con un ruolo di spessore. La componente progressive in questo pezzo è piuttosto rilevante, soprattutto durante l’assolo che è la punta di diamante della canzone.
- When Shadow Falls: undicesima canzone dell’album. La tipica canzone calma in questo caso è l’ultima, come per dare un saluto a chi ascolta. Le chitarre acustiche, gli archi e le percussioni creano un’atmosfera calma e rilassante, molto orecchiabile.
Rispetto all’album precedente si può notare una maggiore enfasi sulla componente progressive e symphonic (a riprova dell’evoluzione della band) con un ruolo più importante per le tastiere. Inoltre, sono state un po’ riprese le ritmiche dei primi album, principalmente heavy metal con tratti power, senza però contare scream degni dei Judas Priest. Si tratta quindi di un album molto valido e originale, e non rimane che sperare che i Dark Avenger pubblichino la seconda parte in meno tempo dei 12 anni intercorsi tra i due album targati “Tales of Avalon”.