I Danko Jones hanno da poco firmato un contratto mondiale (ad esclusione del Canada) con AFM Records. La band, con ormai una carriera ventennale e 10 album alle spalle (e pensare che all’inizio volevano rimanere esclusivamente una live band), ha recentemente raggiunto ottimi risultati grazie al loro album “Fire Music” (uscito nel 2015), che ha scalato le classifiche di tutto il mondo, ottenendo anche il disco d’oro e di platino in Svezia.
Ora sono tornati con il nuovo album “Wild Cat” prodotto dal celebre Eric Ratz (vincitore di 2 Juno Awards), con cui hanno collaborato anche per la realizzazione dell’album precedente. L’album uscirà ufficialmente il 3 marzo e sarà distribuito da eOne in Canada e da AFM Records/Bad Taste Records in tutto il resto del mondo.
La grafica del disco è fumettistica e di stampo vintage, rappresenta un micio nero che soffia che è un po’ l’emblema perfetto del disco: graffiante, come un micio incazzato. In “Wild Cat” i Danko Jones scatenano il meglio del loro rock’n’roll distribuendolo in 11 tracce al vetriolo e fin dal primo ascolto si viene completamente rapiti dal ritmo incalzante e sostenuto, sembra di salire su un ottovolante di riff martellanti e trascinanti.
Il disco è davvero molto orecchiabile e piacevole all’ascolto; comincia con il desiderio di esprimere la necessità di scatenare l’inferno con “I Gotta Rock“, la traccia numero tre “Going Out Tonight” colpisce già al primo ascolto grazie al suo ritornello che si stampa direttamente nel cervello senza la minima intenzione di voler andarsene via. La cosa bella è che con gli ascolti successivi l’intero disco acquista di volta in volta più valore. Viene voglia di metterlo nell’autoradio e partire a razzo col volume al massimo: una quarantina di minuti di intensa scarica rock con venature blues/alternative/garage, esplosiva come una bomba. La title track è la numero 4, che attacca subito molto ritmata con la batteria, alla quale poi si unisce un plettrata insistente di chitarra e la melodia della voce che corre, per poi aprirsi su note più lunghe nel ritornello.
L’album si ascolta tutto d’un fiato, non annoia: anzi, si fa davvero fatica a non muovere almeno un piedino a tempo, scapocciando a più non posso con le corna al cielo. Non c’è un ritornello sbagliato che sia uno. Nello stile della band si possono ritrovare assonanze e somiglianze (non solo esecutivo-strumentali, ma anche ideali) con Thin Lizzy, Beatles, Motorhead, Van Halen, Misfits, Rolling Stones, ma la verità è che questo disco suona molto Danko Jones!
Il potere di questa band si concentra, è ormai risaputo, tutto nei live e sicuramente questo disco troverà nell’esecuzione dal vivo la sua quintessenza. Molte date sono già fissate per questa primavera, il tour partirà dalla Finlandia, ma al momento l’Italia non è ancora presente sul cartellone. Attendiamo il loro live con ansia, nel frattempo inneggiamo come fa Danko nell’ultima traccia “Revolution!!! But then We Make Love!“.