Dopo sette lunghi anni di silenzio, è arrivato il momento di accogliere “White Noise and Black Metal“, quinto album dei Craft, individui piuttosto misteriosi che nella loro carriera non hanno mai voluto attirare molte attenzioni sul loro conto, esibendosi dal vivo soltanto in pochissime occasioni e mantenendo un livello di notorietà che, pur essendo non indifferente, fa sì che la band sia una realtà ancora di nicchia, conosciuta dai soli ascoltatori più affezionati al genere.
Il disco segue lo stile sempre proposto dagli svedesi, un Black Metal aggressivo e diretto che contiene anche diversi passaggi tetri e misteriosi, con una produzione molto pulita e lineare al contrario di altre realtà stilisticamente simili, mostrando così il cambiamento intrapreso sia rispetto questi artisti che in confronto ai loro stessi primi lavori.
“The Cosmic Sphere Falls” apre il disco mettendo subito in chiaro le doti compositive a disposizione, dopo l’arpeggio presente in partenza il brano si evolve arrivando ad avere un impatto immediato con l’ascoltatore.
La seguente “Again” continua con ritmiche più coinvolgenti, a tratti vicine al Black n’ Roll, presentando un fattore inaspettato ma non per questo poco valido, che mostra anche l’evoluzione del quartetto nel corso degli anni. Infatti, sebbene il lavoro non si possa descrivere come innovativo, ha il pregio di mostrare lo stesso la personalità messa a disposizione dai Nostri, risultato appunto dell’esperienza maturata col tempo.
Da sottolineare la comparsa come ospite di Daniel Moilanen (Katatonia) alla batteria, che dà sicuramente un grande contributo per il risultato finale.
Nella seconda metà del disco si trovano composizioni orecchiabili ma comunque curiose, come “Crimson“, traccia inaspettata che gira principalmente attorno a un unico arpeggio, molto misterioso e accompagnato soltanto da una voce narrante.
“White Noise” chiude l’album, e lo fa con molta violenza, mantenendo alto il livello di questo lavoro e dimostrando nuovamente come le capacità a disposizioni siano molte.
L’attesa di sette anni per questo “White Noise and Black Metal” ha alimentato la curiosità e le aspettative su di esso, ma il gruppo svedese si è dimostrato in grado di confermare il proprio talento, proponendo una produzione molto matura e convincente, aiutata certamente dall’esperienza acquisita dal quartetto nella loro lunga carriera.
I Craft hanno confermato la loro identità, mostrando un’interessante evoluzione che verrà apprezzata da chiunque sia familiare col Black Metal.