“Graveside Confessions” è il titolo del nuovo album dei Carnifex, una delle band più importanti dell’attuale scena deathcore. Il disco arriva a due anni dal precedente “World War X” e mostra un gruppo consapevole delle proprie capacità e con in testa un’idea chiara e definita di come vuole suonare. Questo album della band statunitense infatti è una miscela di deathcore mescolata con piacevoli influenze legate al black sinfonico come per esempio in “Talk To The Dead“. La volontà dei Carnifex di snellire la loro proposta aggiungendo anche sonorità più estreme è senza dubbio lodevole, tuttavia “Graveside Confessions” non si dimostra un lavoro sempre ispirato. L’album parte molto bene con la titletrack e la successiva “Pray For Peace“, due cannonate che non fanno prigionieri e che sembrano studiate per essere proposte dal vivo, tuttavia già con le successive “Seven Souls” e “Cursed” i Nostri perdono la bussola e l’aggressività proposta dal gruppo di San Diego diventa ben presto piatta e fine a se stessa. I momenti più ispirati del disco sono quelli dove i Carnifex decidono di mettere da parte breakdown e stilemi core per dare spazio a blast beat, orchestrazioni e a sonorità più spinte. Un esempio di ciò potrebbe essere “Cold Dead Summer” dove il gruppo riesce a sintetizzare i vari elementi tipici del proprio sound. Molto interessanti sono anche “Cemetery Wander“,pezzo che fonde in maniera ottimale il black sinfonico con il deathcore, e la strumentale e malinconica “January Nights“. Oltre agli episodi citati sopra che per lo meno spiccano un minimo sul resto, il disco fatica a ingranare soprattutto a causa della durata eccessiva (più di un’ora) e per il fatto che i pezzi alla lunga tendono ad assomigliarsi troppo tra di loro, risultando quindi un polpettone indigesto a lungo andare. “Graveside Confessions” è un disco che magari potrà fare felici i fan della band di San Diego, ma che difficilmente farà guadagnare nuovi ascoltatori ai Carnifex a causa delle problematiche menzionate sopra. Nel complesso questo ottavo disco del gruppo è ben suonato e la produzione non risulta troppo fredda ed è senza dubbio un valore aggiunto all’album. “Graveside Confessions” è un lavoro che si salva grazie a una manciata di canzoni, ma difficilmente verrà annoverato tra i migliori dischi dei Carnifex.
Tracklist:
1. Graveside Confessions
2. Pray For Peace
3. Seven Souls
4. Cursed
5. Carry Us Away
6. Talk To The Dead
7. January Nights
8. Cemetery Wander
9. Countess Of Perpetual Torment
10. Dead Bodies Everywhere
11. Cold Dead Summer
12. Alive For The Last Time
13. Collaborating Like Killers (Graveside Edition)
14. My Heart In Atrophy (Graveside Edition)
15. Slit Wrist Savior (Graveside Edition)