BPMD – Il progetto è nato dalla passione comune per l’heavy metal e dalla voglia di divertirci!

by Loris Clerico

I BPMD sono un supergruppo formato da Bobby Blitz (OVERKILL) alla voce, Mike Portnoy (THE WINERY DOGS, SONS OF APOLLO) alla batteria, Mark Menghi (METAL ALLEGIANCE) al basso e Phil Demmel (VIO-LENCE, ex-MACHINE HEAD) alla chitarra. Lo scorso 12 giugno hanno pubblicato tramite Napalm Records il loro album di debutto, “American Made”, il quale contiene dieci cover di vari classici del rock statunitense. Dopo aver recensito il disco, eccoci qua con la nostra intervista a Bobby e Mark. Buona lettura

Ciao ragazzi, piacere di conoscervi e di sentirvi via skype, dunque come state e dove siete in
questo momento? In U.S.A. come procede la questione virus?

Bobby: Ciao man! Io sono nel New Jersey, Mark è a Long Island, credo che l’area di New York sia il
posto più colpito da questo virus, negli States. La gente sta sperando di tornare alla normalità e di tornare
in spiaggia quest’estate; staremo a vedere se questa sarà solo una situazione temporanea. Sto bene e sto scrivendo un po’ di canzoni, sperando che il tutto riparta il prima possibile, proseguo con le mie cose e non vedo l’ora che arrivi l’estate.

Mark ci sei anche tu? Come stai?

Mark: Sì ci sono anche io ahaha! Sto bene mi sento alla grande. Com’è la vita in Italia?

Qui in Italia stiamo vivendo leggermente meglio di prima, purtroppo sono morte molte
persone, le aziende piccole e grandi sono chiuse per tutelare le persone, è tutto fermo, ma ci stiamo riprendendo lentamente… voi come avete vissuto questa situazione a proposito del corona virus?

B: Abbiamo iniziato a registrare prima dell’arrivo del coronavirus, l’idea è nata nel giugno 2019,
ero con Mark in giardino e abbiamo iniziato a parlare di questo progetto, tre settimane dopo
abbiamo iniziato a registrare.
Siamo riusciti a fare tutto prima del virus, anche la promozione del disco. Le mie sensazioni, credo di parlare anche a nome di Mark, sono che è stato divertente registrare questo lavoro, che è basato sulla spontaneità e sulle radici dell’heavy metal, contiene brani nati negli States negli anni ‘70, e vuole fare da ponte tra una cosa e l’altra.
L’album lo abbiamo pubblicato in tempi che sembrano molto bui, riteniamo che sia una cosa buona avere un po’ di divertimento in questi brutti tempi.

Perchè avete deciso di registrare un album di sole cover e non canzoni del tutto nuove?

B: Solo per divertirci!

M: Ho sempre ascoltato i Lynyrd Skynyrd e ho pensato che poteva essere divertente, e anche mio figlio ha detto la stessa cosa, così ho chiamato Bobby, e ho pensato che fosse figo, ma che ci volesse qualcosa di differente come tributo alle diverse band e canzoni degli anni ‘70. L’abbiamo realizzato puramente per divertimento, è stato una bomba registrare questo lavoro ed è stato bello essere coinvolti nel processo creativo, anche produrre i nostri video, credo che si possa chiamare “progetto di passione”. L’intenzione è stata semplicemente divertirci.

Come avete scelto le canzoni?

B: Ci siamo posti un paio di regole: canzoni degli anni ‘70, band o artisti americani, ciascuno ne sceglie 2 e
nessuno può protestare le scelte dell’altro. Volevamo sfidare noi stessi e fare cover di canzoni anche se non erano necessariamente quelle che volevamo suonare tutti, e poi abbiamo fatto scelte fondamentali che hanno coinvolto tutti: ognuno aveva dei paletti da rispettare in questo disco e ognuno aveva gli stessi diritti nel dire la sua.

Quando la pandemia sarà finita, farete un tour?

M: Non penso faremo un tour, non siamo una band che fa tour, suoneremo a dei festival europei, sceglieremo degli spettacoli da fare, ma non ci presenteremo a tutti i festival che ci chiameranno. Abbiamo anche altri impegni, non prenderemo mai un tour bus per andare in giro, non faremo mai un tour completo di 3 settimane o più, faremo giusto qualche show.

Pensate di registrare un nuovo album o nuovo materiale?

B: Non saprei, mai dire mai. È sempre bello quando una band ha una buona chimica, e noi ce l’abbiamo dai tempi dei Metal Allegiance. [Mark ride] io ho suonato con Mark ad una serata in tributo ai Black Sabbath ad
Halloween, uno show di sabato sera, e mi sono divertito molto nel farlo, abbiamo condiviso lo stesso
bill, e poi anche alcune tappe assieme. Sono cose per cui siamo tagliati. Poi ho fatto tutto questo con Mike Portnoy e Mark per un anno e la chimica c’è, stavamo pensando se potevamo scrivere buone canzoni…[Mark mormora: “Eh si, possiamo farlo”] Se e quando succederà se non saremo occupati con altre questioni.

Bobby, Mark, c’è una canzone in particolare che avreste voluto suonare in questo disco?

M: Per me sì, speravo di poter suonare “Whipping Post”, dei The Allman Brothers Band.

B: Non lo so, questa cosa è successa davvero in fretta, ci sono centinaia di canzoni da quell’era. Immagino ci siano almeno 30 o 40 canzoni nella mia testa, se dovessimo fare un proseguimento farei altre scelte, prendendo artisti da altre aree, come il Regno Unito o altri stati europei. Gli anni 70 sono stati fantastici anche in Europa, e non sarebbe male come punto di ispirazione per questa band.

Ragazzi vi è piaciuto registrare e suonare con Portnoy?

B: A me è piaciuto, Mike è un tipo veloce, intelligente, è uno dei migliori musicisti con cui ho
suonato, ha un grande orecchio ed un ottimo senso del ritmo, non è un “click machine”. Non si basa solo
sulla tecnologia, ma ha molto feeling con la batteria, è talentuoso, e le sue capacità si collegano a molti generi. Non è solo un artista metal, non è solo prog, non è solo rock n’ roll. Mi è piaciuto molto registrare con Mike.

M: Abbiamo già fatto 4 dischi assieme e abbiamo lavorato diverse volte in studio. Come ha detto Bobby,
Mike è un tipo rapido e intelligente, ci conosciamo da molto tempo, quando siamo assieme in studio e
registriamo, si dimostra sempre un processo efficiente, sopratutto per quelli come noi che hanno altri impegni da svolgere. Sono momenti divertenti quando ci ritroviamo.

Avete delle nuove o giovani band nell’ambito thrash, speed, o heavy metal da consigliare ai nostri lettori?

B: Non sono proprio nuovi, ma penso siano fighi i Power Trip, hanno già 3 album all’attivo.

M: Anche a me piacciono molto i Power Trip, li ho visti suonare in un piccolo bar a Brooklin e hanno
distrutto completamente tutto, e c’è anche un’altra band che vorrei citare, hanno suonato in apertura ai Metal Allegiance lo scorso gennaio, gli Exmortus, provenienti da L.A.

B: concordo con Mark!

Bobby, cosa pensi riguardo al mondo dell’heavy metal, del business di questo genere degli ultimi 20 anni. Mi riferisco a social network, crowfunding tramite internet ecc, e riguardo ai
prossimi anni, come andrà secondo te?

B: Se non ti adatti al mondo moderno diventi un dinosauro. A livello personale, non mi piacciono
particolarmente i social media, mi piace stare fuori, stringere le mani, prendere una birra, stare
in compagnia di qualcuno e non solo mandare messaggi, però se si pensa al business sono assolutamente necessari, e se non abbracci o non hai persone che possano gestire questo in modo corretto verrai facilmente dimenticato.
Il mio essere social all’epoca era stringere mani e appendere volantini, andare ai concerti degli altri,
conoscere le persone lì, accertarmi che le persone fossero a conoscenza di cosa facessi io. Nell’era
moderna, con questo progetto, BPMD, lavorando con la Napalm Record so che sono consapevoli al 100%
dei social media, e concentrati per sfruttarli al meglio. Sono sempre pronti ad imparare nuovi metodi, nuove cose. Questi sono i cambiamenti che ho visto nel tempo e che mi aspetto sempre di più in futuro, nel senso
che ad oggi vai sempre di più negli occhi della gente e nelle orecchie solo con un click.”

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