Dopo sette anni nei quali hanno prodotto soltanto Demo ed EP, gli Asphodelus (conosciuti come Cemetery Fog fino al 2016) arrivano al loro primo album con questo “Stygian Dreams“, dal quale ci si aspetta una prova matura e accattivante, che ci presenti una band in grado di crearsi un nome nella folta scena finlandese. La formazione propone un Death/Doom nettamente influenzato dalla scena europea degli anni ’90, con rimandi ai primi My Dying Bride e Paradise Lost che si possono sentire molto frequentemente, pur lasciando un buono spazio alla personalità.
Il messaggio che il gruppo vuole trasmettere è chiaro fin dalla partenza: non c’è la volontà di riscrivere la storia di un genere che ormai si è espresso in molte forme e ha una grande storia alle spalle, bensì l’obiettivo dei nostri è rendere omaggio al passato di questo stile, dimostrando come sia ancora valido e per niente finito. Dopo un’introduzione melodica, “Lamentation of the Lost Soul” apre le danze con un susseguirsi di riff coinvolgenti, ai quali si uniscono aggiunte di tastiera che rendono il tutto più melodico ed eterogeneo. Non è solo la prima traccia a dare molta importanza al connubio tra elementi più orecchiabili e passaggi caratterizzati da una buona dose di grinta, ma in gran parte dei pezzi spicca questo fattore, rendendo le varie composizioni tutte simili tra di loro ma mai in quantità eccessiva, evitando quindi di annoiare l’ascoltatore.
“Delusions Ad Astra“ e “Stygian Dreaming“ sono i pezzi della produzione più vicini al Gothic, con le influenze di tale genere che non si limitano solo a degli episodi saltuari, ma riescono a dire la loro per tutta la durata delle due composizioni, fondendosi bene col riffing cadenzato e il cantato energico di J. Filppu, leader del complesso.
In chiusura troviamo “Where Freezing Spirits Fall“, brano dai ritmi decadenti, lento e sulfureo, che offre gli ultimi otto minuti di puro, semplice ed efficace Doom Metal.
Lo scopo dei tre finlandesi era convincere sulle loro capacità e sul loro potenziale e possiamo sicuramente dire che il risultato sia positivo e promettente per il loro futuro.
“Stygian Dreams” è un buon lavoro, convincente sotto molti aspetti pur non mettendo a disposizione nulla di innovativo. Gli Asphodelus si confermano una delle tante realtà emergenti e valide nella scena finlandese e hanno tutte le carte in regola per ottenere delle soddisfazioni considerevoli in futuro.