Ciò che sappiamo di questi Åskog è che nascono come duo dopo aver abbandonato le loro precedenti band. Il frutto di questo lavoro nasce nell’estate 2020, quando il cantante e bassista, Lars, ha acquistato una vecchia casa decrepita nella foresta, nel profondo dei boschi di Värmland, da cui la band ha preso il nome. Grazie all’immersione profonda nella natura (grandissima fonte di ispirazione per questo prodotto) e alla vecchia casa forestale in cui echeggiavano ancora vecchie storie morbose, i brani hanno preso vita quasi automaticamente. Quattro canzoni sono state scritte piuttosto rapidamente tra luglio e agosto del 2020 e visto che il materiale aumentava, il duo (ad oggi) ha deciso di rilasciare un demo, per far apprendere le proprie sonorità, idee, mood, ma anche per far scaturire subito interessi sui loro intenti, ovvero un full length album nel 2021. Il demo si presenta in versione digitale con due tracce: “Varg” e “Korp”, mentre solo su cassetta viene inclusa una terza traccia: “Vatten” (e in questa recensione parleremo anche di essa).
Iniziamo subito col dire che la opening track “Varg” dà subito il benvenuto all’interno nella natura e nella foresta in cui i nostri Åskog hanno composto queste tracce. È vero, è la perfetta soundtrack da ascoltare per scoprire una foresta sconosciuta, sia di giorno che di notte. Non che stia ricollegando la band all’ ambient e all’ atmospheric, anzi, il duo parte subito in un black e death non veloce (e per certi versi anche doom) di stampo chiaramente melodico. La ritmica arriva dritta al petto e ai timpani senza lasciare scampo, creando un tutt’uno tra noi, loro, la natura e la “mystic forest”. Voce di stampo black metal al 100%, contornata da una chitarra che risulta decisa, massiccia, ma allo stesso tempo sognante, come volesse essere per certi versi la voce narrante/melodica di questo viaggio attraverso il verde della natura, o il nero più profondo della notte. Mi ha colpito molto il gioco di chitarra (seppur non troppo lungo) al minuto 3.40 che rievoca chiaramente il soffiare del vento e di una tempesta, all’interno di questo mondo verde e desolato (almeno io ho avuto questa sensazione). Primo ascolto sicuramente di grande impatto per far assaporare subito l’essenza di tale band. Nella seconda “Korp” la voce parte subito pungente, come per lanciare un maleficio o per farci prestare attenzione al luogo in cui ci troviamo, facendoci addentrare in un brano sicuramente di maggior impatto rispetto al precedente “Varg”. Gli Åskog hanno decisamente una vena al 100% black e melodic death e di questo ne vanno orgogliosamente fieri, perché il brano fa esplodere tutta la loro determinazione musicale ed emotiva. “Vatten” (esclusivamente su cassetta) parte dritta, ma con fare più sognante e narrante. Sicuramente un brano bello e compatto che trovo geniale usare come traccia di chiusura, perché appena inizia si assapora subito la voglia di raccontare la realtà ad occhio nudo, la chiusura del cerchio, la verità di tutto ciò che è stato raccontato precedentemente in questo disco. Quasi in fase di chiusura si riconosce subito il tocco epico della melodia che rende il tutto più glorioso e (per certi versi) positivo. Ma basta che riparta la voce per tornare all’interno del freddo, del verde eterno che non ti lascia intravedere dal basso neanche il cielo, né la strada maestra davanti a i tuoi occhi.
Termina la bonus track quasi in modo repentino, quasi come urlarci un “to be continued”, l’idea la dà al 100%. E allora….aspetterò il continuo previsto per il 2021. Probabilmente avranno ancora tante storie da narrarci, ma per i miei primi 15 minuti (durata approssimativa del demo) in cui ci sono stato personalmente, mi sono lasciato prendere del tutto e mi rilascerei trasportare anche adesso nella foresta con loro. Ma attendo con ansia il loro primo album, per un lungo e nuovo viaggio all’interno di quella foresta e di quella casa, che ha regalato alle menti degli Åskog qualcosa di dannatamente forte e sognante.