Gli Anthrax sono una band statunitense da Yonkers, nello stato di New York, tra le più celebri nel panorama thrash metal internazionale, con all’attivo ben undici album.
La loro ultima fatica, “For All Kings” ha avuto un discreto successo nel 2016, e a breve vedrà la luce la Tour Edition di quest’ultima.
Prima di parlare dell’edizione appena citata, analizziamo l’album in sé. Gli Anthrax venivano da un periodo difficile, in quanto dopo “Persistence of Time”, quinto album della band, uscito nel 1990, nessuno dei lavori successivi è riuscito a lasciare il segno, ma riescono lo stesso a convincere, con una ricrescita dal vuoto degli anni ’00, che dà speranze per il futuro dei cinque.
Disco altalenante che contiene canzoni meritevoli, come contiene brani meno convincenti, ma nell’insieme è ben fatto e dà ampi segnali di miglioramento.
Egregio è il lavoro di Jonathan Donais: per il membro dei Shadows Fall si tratta di un grande debutto con gli Anthrax, con parti in chitarra ben curate per tutta l’ora di durata del disco, fattore che contribuisce decisamente alla buona riuscita dell’album e aumenta il potenziale della band, che sta tornando ad essere sfruttato al meglio.
Chiusa la parentesi del disco originale, andiamo a vedere cosa ci offre questa Tour Edition di aggiuntivo.
Nel primo disco, quello originale, si aggiunge “Vice Of The People”, traccia bonus che segue lo stile delle canzoni precedenti per un’inclusione apprezzabile ma non molto rilevante nel complesso.
Si prosegue col secondo disco, che contiene cinque demo di canzoni dell’album, nell’ordine “Breathing Lightning”, “A Monster At The End”, “This Battle Chose Us”, “Soror Irumator” (unica non presente nel primo disco) e la stessa “Vice Of The People”. Aggiunta che si collega alle parole di Charlie Benante, batterista del gruppo, che dice come esse siano state inserite per mostrare l’evoluzione delle canzoni.
Supplemento che è giusto, ma non basta per rendere sufficiente ciò che questa edizione dovrebbe aggiungere all’album originale. Demo che possono essere interessanti, ma fino ad un certo punto, che dopo un paio di ascolti risultano banali e molto simili alle canzoni presenti nel disco, in quanto presentano quasi esclusivamente una mancanza delle parti vocali di Joey Belladonna, senza far risultare molto altro di rilevante.
Giudizio complessivo non molto positivo, quindi, quello su questa edizione dell’ultimo lavoro degli Anthrax. Album che in sé non delude ed in parte convince ma, complici delle aggiunte non sufficienti, non offre nulla di allettante oltre alle tracce originali.